COMUNICATO
Governo locale e legalità

Legalità Modena. Pulitanò (FdI): chiarezza su gestione minore straniero non accompagnato coinvolto in un caso di violenza sessuale a Formigine

A chiederlo è un’interrogazione sottoscritta anche da Annalisa Arletti

Fare chiarezza sulla gestione del minore straniero non accompagnato coinvolto in un caso di violenza sessuale a Formigine, in provincia di Modena.

A chiederlo è Fratelli d’Italia in un’interrogazione a firma Ferdinando Pulitanò (primo firmatario) e Annalisa Arletti che ricordano come “il 15 aprile 2025, una donna di 65 anni è stata aggredita e violentata mentre faceva jogging lungo una pista ciclabile nella frazione di Tabina, nel comune di Formigine, provincia di Modena. L’aggressore, un ragazzo di 17 anni di origine tunisina, ospite di una comunità per minori stranieri non accompagnati, è stato arrestato e si trova attualmente nel carcere minorile del Pratello a Bologna. La gestione dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) in Emilia-Romagna prevede la nomina di un tutore legale, spesso un tutore volontario, selezionato e formato dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. Il giovane era stato ospite della comunità ‘Aliante’ gestita dal Gruppo Ceis da settembre 2024 a febbraio 2025, per poi essere accolto da un parente”.

I consiglieri di Fdi sottolineano che “pare che queste soluzioni non abbiano avuto esito positivo a causa della situazione psicologica del minore e che il giovane sia stato infine affidato alla comunità ‘Orione 80’ di Magreta, in provincia di Modena. L’amministrazione responsabile, e cioè i Servizi sociali del Comune di Modena, ha dichiarato alla stampa: ‘L’affidamento del minore alla comunità avviane seguendo una procedura che tiene conto della situazione del minore e delle sue esigenze di tutela. È in base a queste esigenze, infatti, che vengono selezionate, da un apposito albo, le comunità più idonee a ciascun caso, che si possono trovare tanto sul territorio comunale che fuori. L’affidamento viene formalizzato solo dopo un’attenta valutazione della situazione da parte della Comunità che si è resa disponibile ad accogliere il minore, a cui viene fornita tutta la documentazione relativa alla sua situazione socio-sanitaria e che partecipa ad appositi colloqui di approfondimento‘”.

Da qui l’atto ispettivo per chiedere alla giunta “per quale ragione l’affidamento al parente sia stato interrotto e se sia accaduto e accada che vengono definiti ‘minori stranieri non accompagnati’, e conseguentemente inseriti nei percorsi a loro dedicati, anche soggetti che hanno genitori e parenti che potrebbero occuparsi di loro”.

Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti chiedono inoltre “se e con quali modalità sia stata verificata l’effettiva minore età del soggetto, considerando le procedure previste per l’accertamento dell’età dei minori stranieri non accompagnati, e se la Giunta intenda costituirsi parte civile nel procedimento penale quando verrà instaurato, analogamente a quanto fatto in precedenti casi di particolare gravità”.

I consiglieri di Fdi vogliono anche sapere “se la Giunta ravvisi eventuali responsabilità o carenze nella vigilanza da parte della comunità o dell’ente gestore preposto all’accoglienza e alla tutela del minore e se, alla luce di quanto accaduto, l’esecutivo regionale ritenga ancora che la gestione dei minori stranieri non accompagnati nella provincia di Modena possa essere considerata un modello virtuoso, come recentemente dichiarato da istituzioni locali”.

(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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