COMUNICATO
Governo locale e legalità

Legalità. Prodi-Si-AltraEr: proposta di legge per garantire trasparenza nei processi decisionali

“Chiarire diritti e doveri dei rappresentanti dei portatori di interesse e dei decisori pubblici. Nel sito istituzionale della Regione dovranno anche essere resi noti, in forma di agenda pubblica, gli incontri svolti fra di loro”

Garantire trasparenza per assicurare partecipazione alla vita politica. Questo, in sintesi, l’obiettivo del progetto di legge presentato da Silvia Prodi (Misto), con Igor Taruffi e Yuri Torri  (Sinistra italiana), e Piergiovanni Alleva (L’Altra Emilia-Romagna) che punta a regolare le norme per la trasparenza dell’attività di rappresentanza di interessi nel processo legislativo e amministrativo.

Il progetto di legge, presentato composto di sei articoli, insiste sull’attenzione posta dalla Regione Emilia-Romagna al “tema dei diritti di partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alla vita politica e istituzionale dell’ente” strettamente legato a quello della trasparenza, “principio che, nel corso degli anni, si è reso sempre più imprescindibile”. L’Assemblea legislativa, infatti, ricordano i consiglieri, dal 2007 ha istituito “l’Albo delle Associazioni per garantire la massima trasparenza e conoscenza circa l’identità e l’attività di coloro che partecipano al procedimento legislativo e alla definizione degli indirizzi politico programmatici più generali”. Attualmente, le associazioni iscritte all’Albo sarebbero “346”, attive “nei più disparati settori della realtà economica, sociale, culturale e territoriale della regione” e possono partecipare alle commissioni assembleari.

Ma, secondo i consiglieri “c’è un limite” alla trasparenza che deriva dal tema dell’attività di lobbying nei procedimenti decisionali. “Le attività di rappresentanza dei portatori di interesse sono contemplate con riferimenti specifici ai processi decisionali che si svolgono nei Consigli regionali e in misura minore con riferimento alle attività di lobbying che possono essere esercitate nei confronti delle Giunte regionali detentrici del potere esecutivo delle Regioni” scrivono. “Con questo progetto di legge si intende dunque colmare questo limite e dare completa attuazione ai principi di trasparenza e partecipazione contenuti nello Statuto, disciplinando nuovi strumenti e adeguando quelli di partecipazione già istituiti, rendendo così tracciabile e conoscibile l’intero processo decisionale, i soggetti che vengono coinvolti e la piena assunzione di responsabilità nelle decisioni”.

Più in specifico, gli articoli 4 e 5 chiariscono “quali sono i diritti e doveri dei rappresentanti dei portatori di interesse e dei decisori pubblici”. Questi ultimi “devono dare atto dei soggetti consultati e delle attività svolte con i rappresentanti dei portatori di interesse. Nel sito istituzionale della Regione dovranno anche essere resi noti in forma di agenda pubblica, gli incontri svolti fra di loro”.

(Francesca Mezzadri)

 

Governo locale e legalità