COMUNICATO
Governo locale e legalità

LEGALITÀ. UDIENZA CONOSCITIVA SUL TESTO UNICO, POLEMICA TRA SINDACATI E IMPRESE

Per i sindacati “vanno modificate alcune norme sulla responsabilità sociale delle imprese e nel settore agricolo”. Contrarietà da parte dei rappresentanti delle imprese

Polemica tra sindacati (Cgil e Cisl) e rappresentanti delle associazioni imprenditoriali (Tavolo regionale dell’imprenditoria, Confindustria e Confagricoltura) durante l’udienza conoscitiva indetta dalla commissione Cultura, scuola, formazione, lavoro, sport e legalità, presieduta da Giuseppe Paruolo, in merito al Testo unico sulla legalità presentato dalla Giunta, di cui è relatore Antonio Mumolo.
Motivo del contendere alcune modifiche al progetto di legge, in tema di responsabilità sociale delle imprese e di contrasto agli illeciti nel settore agroalimentare, richieste dalle sigle sindacali e avversate dalle parti datoriali, preoccupate per la tenuta della proposta di legge, “sintesi equilibrata di istanze e sensibilità diverse”.
Al Testo unico è abbinato il progetto di legge del gruppo M5sIstituzione della Commissione regionale per la promozione della cultura della sicurezza, della legalità e per il contrasto a ogni forma di criminalità organizzata e attività corruttiva” sottoscritto da Giulia Gibertoni, prima firmataria, e Raffaella Sensoli.

I lavori della Commissione sono stati aperti dall’assessore alla Legalità, Massimo Mezzetti, che ha sottolineato come il Testo unico sia frutto di “un lungo lavoro collegiale” e rappresenti “un punto di equilibrio condiviso e significativo fra sensibilità a volte distanti”. L’assessore ha poi evidenziato gli aspetti più importanti della proposta legislativa: semplificazione e riordino della normativa e nuove misure contro usura e racket; controlli su appalti e sicurezza sul lavoro; istituzione di un osservatorio sulla criminalità e azioni di prevenzione della corruzione.

Al relatore Mumolo, che ha ricordato come il disegno di legge “metta al centro delle politiche attive della Regione la prevenzione, la cultura della legalità e la cittadinanza responsabile, nella convinzione che alzare il tasso di legalità sia l’azione più potente per contrastare l’infiltrazione delle mafie”, è spettato il compito di richiamare brevemente i punti salienti della proposta.
In sintesi: la lotta all’usura, compresa quella connessa al gioco d’azzardo patologico, e l’assistenza alle vittime degli strozzini e del racket; un forte controllo sugli appalti, con un maggiore utilizzo del Rating della legalità e l’estensione dell’Elenco di merito a tutte le aziende e non solo a quelle del comparto edile; la tutela della sicurezza sul lavoro e azioni di prevenzione e contrasto della corruzione, con la riduzione delle stazioni appaltanti. E ancora: l’ulteriore rafforzamento dell’attività di promozione della cultura della legalità, il sostegno per il recupero di immobili confiscati per finalità sociali, il tutoraggio per le imprese sequestrate e la nascita di un osservatorio sulla criminalità. Per finire, la valorizzazione della responsabilità sociale delle imprese, il Piano integrato delle azioni e la clausola valutativa della legge.

L’assessore alla Cultura della legalità del Comune di Reggio Emilia, Natalia Maramotti, ha espresso soddisfazione per “il metodo di lavoro seguito nella stesura del Testo unico sulla legalità, utile sostegno alle iniziative degli enti locali, e per aver codificato in un unico provvedimento la complessa normativa regionale in materia”. Ha poi sottolineato l’importanza di talune novità introdotte per il contrasto ai fenomeni di più recente infiltrazione mafiosa in settori quali il commercio, il gioco e l’agroalimentare, e per sostenere il tutoraggio imprenditoriale nelle aziende sequestrate.

Antonio Borghi (Libera Emilia-Romagna) ha ringraziato la Regione per “l’impegno nel processo Aemilia”. Inoltre, nell’esprimere apprezzamento per il lavoro collegiale e lo spirito di condivisione che hanno portato alla redazione del Testo unico, ha sottolineato come l’associazione Libera sia impegnata “nella massima diffusione dei contenuti della proposta di legge regionale”. In merito alle risorse finanziare necessarie per rendere applicativa la legge, ha sottolineato la necessità che la Regione garantisca senza interruzioni i contributi alle associazioni attive nella diffusione della cultura della legalità e della cittadinanza attiva.

Antonio Mattioli (Cgil), concordando sulla qualità del lavoro collegialmente svolto, come avvenuto per il Patto regionale per il lavoro, ha annunciato “due proposte di modifica al testo”. La prima, in materia di edilizia, per “estendere la limitazione della riparametrazione, prevista per il settore pubblico, anche al settore privato”; la seconda, in materia di agricoltura, per “inserire norme più stringenti contro il caporalato e lo sfruttamento di manodopera in agricoltura”.

In merito alla responsabilità sociale delle imprese, Fabrizia Forni (Tavolo regionale dell’imprenditoria) ha annunciato un emendamento per inserire “il richiamo ai contratti sottoscritti a livello locale dalle associazioni più rappresentative”. Rispetto alle proposte di modifica annunciante dalla Cgil, Forni ha invitato “tutti i soggetti che hanno contribuito alla stesura del Testo unico a rispettare l’equilibrio raggiunto, frutto coerente di un lavoro lungo e condiviso e base di partenza concreta per la fase attuativa, nella quale si potranno affinare gli strumenti di promozione e controllo”.

Gianluca Rusconi (Confindustria Emilia-Romagna) ha sottolineato come l’associazione degli imprenditori sia al lavoro per “far conoscere alle imprese i contenuti del Testo unico”, pronta, una volta approvata la legge, a “promuovere incontri di settore per approfondire il tema delle Liste di merito, al fine di far emergere le aziende sane rispetto a quelle che non lo sono”. Sul tema delle stazioni appaltanti, inoltre, ha evidenziato la necessità di superarne la frammentazione. Infine, in merito alla proposta della Cgil di modificare le norme riguardanti la responsabilità civile delle imprese, ha espresso “la contrarietà di Confindustria”.

Ciro Donnarumma (Cisl) ha preannunciato “la presentazione di emendamenti in tema di promozione della responsabilità sociale delle imprese e delle liste di merito nonché del contrasto al caporalato in agricoltura e del controllo della filiera”. Infine, ha invitato la Regione a mettere a punto strumenti concreti per rendere operativo l’utilizzo dei beni confiscati e delle aziende sequestrate alla criminalità mafiosa.

Per Luciano Patuelli (Legacoop) il decreto legislativo del Governo che all’inizio del 2016 ha depenalizzato una serie di reati, rischia di “vanificare il lavoro che ha portato al Testo unico regionale”.

Guido Zama (Confagricoltura Emilia-Romagna) ha criticato le proposte di modifica avanzate dal sindacato, giudicandole “un gioco al rialzo dell’ultimo minuto che rischia di compromettere tutto il lavoro compiuto per redigere un testo equilibrato e condiviso”.

(Luca Govoni)

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