Come e quanto ha operato lo “sportello SOS Giustizia” aperto dal Comune di Bologna con il contributo della Regione Emilia-Romagna per offrire ascolto a cittadini vittime di fenomeni criminali, quali ad esempio l’usura o l’estorsione, e per fornire sostegno e accompagnamento al momento della denuncia dei reati subiti? È quanto chiede Galeazzo Bignami (Fi) in una interrogazione rivolta alla Giunta a proposito del progetto avviato nel 2013 e nel quale – informa – “sono stati coinvolti a diverso titolo numerosi soggetti quali Libera, Banca Etica di Bologna, i quartieri Porto e San Vitale”. Il consigliere vuole in particolare sapere se siano disponibili report sull’attività dello “sportello SOS Giustizia” a Bologna dal 2013 a oggi; se sia ancora attivo e con quale frequenza venga contattato dai possibili utenti. E ancora, Bignami chiede se la Regione sia in grado di verificare l’utilizzo di questo sportello, anche in collaborazione con i soggetti coinvolti, “al fine di comprendere l’eventuale incidenza di fenomeni quali l’usura, l’estorsione, il racket sul territorio di riferimento”.
Infine, più in generale Bignami chiede se la Regione intenda “censire” puntualmente l’attività di tutti gli sportelli di questo tipo nati sul territorio regionale al fine di avere un quadro maggiormente puntuale sui fenomeni criminosi in questione, anche in vista della predisposizione del Testo unico sulla legalità.
Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
(is)