COMUNICATO
Sanità e welfare

Minori. Aula boccia il pdl di Sensoli (M5s) per garantire risposta certa dalla Regione alle segnalazioni del Garante

Boschini (Pd): “La direzione è giusta, ma meglio confrontarsi prima con Parlamento e Regioni”. Insoddisfatte le opposizioni: per Bertani (M5s) “era una legge di buon senso”, per Facci (Misto) la maggioranza “vuole lasciare le cose come stanno”

Respinto in Aula il progetto di legge presentato da Raffaella Sensoli del Movimento 5 stelle per modificare la legge regionale che istituisce la figura del Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza. La maggioranza ha votato il non passaggio all’esame degli articoli. L’obiettivo del pdl era quello di fare sì che le segnalazioni e le raccomandazioni del Garante rivolte alla giunta o ad altro soggetto della Regione avessero risposta certa e documentabile entro 30 giorni dalla data di ricevimento e di garantire ai consiglieri regionali pieno accesso alla documentazione prodotta o detenuta dal Garante. “Questo testo nasceva per colmare un lacuna emersa durante i lavori della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema dei minori”, ha spiegato in Aula Andrea Bertani (M5s), facendo riferimento alla segnalazione inviata dall’ex Garante Infanzia Luigi Fadiga su criticità presenti nel distretto della Val d’Enza, a cui non venne dato riscontro da parte delle autorità interpellate, perché non previsto come obbligo dalla normativa. “Crediamo sia un dovere per l’amministrazione pubblica dare una risposta certa e celere ai cittadini e agli istituti di garanzia, per arrivare a una risposta doverosa ai cittadini. Si trattava di una legge di buon senso, non di un atto rivoluzionario”.

Giuseppe Boschini, consigliere del Partito democratico e presidente della Commissione speciale d’inchiesta, ha spiegato le motivazioni che stanno dietro la ‘bocciatura’ del testo: “Questa proposta va nella direzione giusta e abbiamo dedicato una parte della relazione al tema delle ‘authorities’ e alle figure di garanzia per la tutela dei minori. Da parte nostra non c’è disinteresse o volontà di insabbiare, ma crediamo solo che sia necessario fermarci un attimo e confrontarci con il Parlamento e le altre Regioni per mettere a punto un quadro normativo più complesso e omogeneo”.

Non convinto Bertani: “Questa legge voleva agire in maniere tempestiva e semplice per risolvere una criticità, dispiace che il segnale non sia stato colto”. Critico anche Michele Facci del gruppo misto, che definisce “anomalo” il comportamento della maggioranza: “Si vogliono lasciare le cose come stanno, assurdo istituire una figura di controllo e non darle le attribuzioni formali e sostanziali per vigilare”.

(Giulia Paltrinieri)

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