“Supervisione e monitoraggio sull’operato dei servizi, personale e formazione, sostegno educativo alla famiglia e prevenzione dell’allontanamento, oltre al rapporto tra pubblico e privato nei servizi per i minori”.
Queste le tematiche più rilevanti affrontate nella relazione finale della Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presentata dal presidente Giuseppe Boschini.
Documento che, prima del voto della risoluzione collegata in Assemblea legislativa, potrà comunque essere modificato e integrato dai consiglieri in commissione. La risoluzione verrà, infatti, discussa in commissione la prossima settimana (nelle sedute in programma il 13 e il 14 novembre), per poi approdare in Assemblea per la conclusione dell’iter (presumibilmente nelle sedute in programma dal 19 al 21 novembre).
La relazione, risultato dei tre mesi di lavoro della commissione (con oltre cinquanta audizioni), è suddivisa in quattro capitoli: una parte contenente la normativa di riferimento dell’affidamento familiare, una sezione con i dati sui minori fuori famiglia in Emilia-Romagna, con una comparazione rispetto alle statistiche nazionali ed europee, un ulteriore capitolo sulle tematiche emerse nelle audizioni, oltre a un’analisi dei documenti acquisiti (compreso un focus sulla situazione del distretto della Val d’Enza), e un ultimo paragrafo, appunto, sulle raccomandazioni politiche e legislative rivolte a migliorare il sistema delle tutele minorili.
La seduta di commissione è stata segnata da alcune polemiche e dal dibattito, anche acceso, tra maggioranza e opposizioni. Innanzitutto sulla prima stesura del testo della relazione conclusiva, inizialmente non consegnato ai commissari perché ancora in fase di revisione (la bozza è stata successivamente fornita dopo una breve interruzione dei lavori). “Ci volete fornire una relazione già scritta, ‘cotta e mangiata’”, ha commentato Andrea Galli (FI), mentre Gabriele Delmonte, Matteo Rancan e Fabio Rainieri della Lega hanno sottolineato che “se l’obiettivo della commissione è quello di scrivere insieme un testo il più possibile condiviso, dobbiamo almeno poter leggere la bozza durante l’illustrazione”. Fratelli d’Italia, con Giancarlo Tagliaferri e Michele Facci, ha parlato di comportamento “inaccettabile” e Gian Luca Sassi del gruppo misto è uscito dall’aula. “Questa è una commissione seria e la polemica è strumentale- hanno replicato dalla presidenza con interventi di vario segno Giuseppe Boschini, Igor Taruffi e Raffaella Sensoli– e i commissari potranno discutere nel merito della relazione, proponendo modifiche e integrazioni del testo che saranno discusse nelle prossime due sedute prima del passaggio del testo all’Assemblea”.
In coda al dibattito anche il tema, discusso ieri in commissione Bilancio, della possibilità per la Regione di costituirsi fin da subito parte offesa nei procedimenti collegati all’inchiesta reggiana sugli affidi di minorenni. Dal momento che l’Avvocatura regionale aveva riferito della necessità di raccogliere elementi sulle contestazioni e muoversi su dati processuali oggettivi attraverso una consulenza legale esterna, Facci (FdI) ha portato in commissione le carte dell’ordinanza di applicazione delle misure cautelari del gip di Reggio Emilia chiedendo alla commissione di metterle a disposizione dell’ufficio legale della Regione. “Parliamo di documenti riservati, chiedo a Facci come faccia a esserne entrato in possesso e sottolineo la delicatezza della materia”, è intervenuto Paolo Calvano (Pd). Facci ha precisato che sono atti che è possibile consultare e che le restrizioni si presentano riguardo la loro pubblicazione. Il presidente Boschini ha invece ricordato di aver richiesto i documenti all’autorità giudiziaria, per via ufficiale, senza aver ottenuto risposta e che in ogni caso la materia della costituzione di parte civile della Regione esula completamente dalle facoltà della Commissione.
(Cristian Casali/Giulia Paltrinieri)