In audizione nella Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
Il governatore ha ribadito che “non esiste un’anomalia Emilia-Romagna”, spiegando che “il numero degli allontanamenti in regione è stabile nel tempo, in linea coi numeri del paese”. Sull’inchiesta reggiana ha sottolineato che “chi ha fatto degli errori dovrà pagare: deve essere punito come prevede la legge, gli operatori infedeli non avranno una seconda possibilità, verranno allontanati”. Ha poi confermato “la piena fiducia nella magistratura: auspichiamo indagini approfondite e celeri”. La Regione Emilia-Romagna, ha aggiunto, “si costituirà parte civile, in quanto parte lesa”.
Bonaccini è poi intervenuto sul sistema regionale di tutela dei minori: “Abbiamo comunque deciso di indagare a 360 gradi sull’intero sistema, nei diversi ambiti: normativo, organizzativo e procedurale”. Sono attive da mesi, ha specificato, “due commissioni regionali, attendiamo quindi l’esito di questo lavoro prima di arrivare a delle conclusioni”. Ha quindi voluto evidenziare che “il sistema di welfare emiliano-romagnolo è tra i più avanzati e sofisticati al mondo, anche per il lavoro dei tanti operatori che ne fanno parte”. Non posso quindi accettare, ha commentato, “che questo sistema venga demolito: ogni tentativo di generalizzare i fatti e le responsabilità dei singoli, troverà la mia decisa e ferma opposizione”. Non esiste, ha poi rimarcato, “un’emergenza di carattere normativo, è comunque necessario verificarne costantemente la corretta e omogenea attuazione”. Investendo, ha spiegato, “anche sulla professionalità e sulla formazione degli operatori”.
Il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi), sui fatti di Bibbiano, ha chiesto a Bonaccini di operare per individuare anche le responsabilità amministrative: “Non si può infilare la polvere sotto il tappeto, bisogna agire anche su chi doveva monitorare e non l’ha fatto”. Stefano Bargi (Lega) ha chiesto di “fare chiarezza su quegli eventi, riconducibili a soggetti coinvolti nell’inchiesta reggiana, patrocinati dalla Regione Emilia-Romagna”. Matteo Rancan (Lega) ha ricordato poi che la delega sul welfare “in Regione è da sei mesi in capo a Bonaccini ed evidentemente è stato poco attento”. Sulle deleghe, dello stesso parere anche Andrea Bertani (Cinquestelle): “Più efficienza con un assessore dedicato”. Bonaccini ha allora sfidato l’opposizione a fare “l’elenco delle supposte mancanze”.
È nostro compito, ha quindi concluso il governatore, “intervenire dove si sono verificate carenze e criticità, orientare il sistema e controllare le performance”. Infine un appello ai consiglieri: “Non dividiamoci sui bambini per cercare consenso”.
(Cristian Casali)