COMUNICATO
Sanità e welfare

Minori. Inchiesta Val d’Enza, Gibertoni (M5s): Regione istituisca commissione di studio per rivedere sistema affidi

L’interrogazione del Movimento 5 stelle chiede alla giunta di contrastare “anomalie e deviazioni” del sistema regionale degli affidi dei minori: “Servizi sociali non siano colonizzati da soggetti privati che perseguono propri interessi economici”

La Regione contrasti le “deviazioni” del sistema regionale degli affidi dei minori e istituisca una commissione di ricerca e studio per rivederlo e analizzarne le “anomalie” , si costituisca parte civile nel procedimento penale sui servizi sociali della Val D’Enza e valuti di dare sostegno, anche economico, alle famiglie che hanno subito comportamenti illeciti. Lo chiede Giulia Gibertoni del Movimento 5 stelle, commentando quanto emerso nel reggiano con l’inchiesta “Angeli demoni”.

“La Regione è certo parte lesa- sottolinea la consigliera M5s- ma contestualmente anche soggetto che non ha costruito o gestito bene un sistema di monitoraggio, rendicontazione puntuale e controllo sull’utilizzo dei fondi messi a disposizione dei territori”. Secondo la pentastellata, la Regione deve fare “un’operazione di trasparenza” sul caso di Bibbiano e, più in generale su tutte le politiche del sociale “che spesso sono coperte da una cappa che sottende interessi economici che non corrispondono alla tutela che i fondi dovrebbero garantire alle persone e famiglie in situazione di fragilità sociale con interventi volti a migliorare la loro situazione”.

La rete dei servizi, secondo Gibertoni, “è stata in parte colonizzata da soggetti privati che hanno interessi, come in questo caso, focalizzati sull’aspetto economico e poco sulla realizzazione di politiche sociali efficaci. Dalle indagini emerge che i servizi sociali si affidano a persone che in alcuni casi non puntano a mettere al centro la persona e i suoi bisogni ma a soddisfare i propri interessi economici”.

L’interrogazione del Movimento 5 stelle chiede alla giunta di potenziare il contrasto di situazioni come quelle delineate dalle indagini, che evidenziano “forti criticità nel sistema regionale degli affidi dei minori”; di avviare nella prossima legislatura una commissione di ricerca e studio sulle anomalie di questo sistema, “affinché si abbia piena conoscenza delle criticità, per poterne avviare una revisione che permetta di azzerare possibili deviazioni”; di costituirsi parte civile nel procedimento penale per il caso in questione e di “intervenire dando sostegno anche di natura finanziaria alle famiglie che hanno subito un comportamento illecito da parte dei servizi sociali, affinché possano avviare quelle attività necessarie per recuperare il rapporto con i propri figli”.

L’interrogazione viene presentata in Regione dopo la notizia dell’arresto del sindaco di Bibbiano insieme ad altre 18 persone tra cui medici, assistenti sociali, liberi professionisti del Comune di Reggio Emilia e della rete dei servizi sociali della Val D’Enza, indagati per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro con false relazioni dei servizi per allontanare bambini dalle famiglie e collocarli in affido retribuito da amici e conoscenti. I reati contestati sarebbero frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio e maltrattamento su minori.

(Giulia Paltrinieri)

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