COMUNICATO
Sanità e welfare

Minori Parma. Rainieri porta in Aula le lunghe attese all’Ausl per certificati agonistici. Venturi: “Più convenzioni coi privati”

L’assessore: 8.400 visite l’anno nei quattro distretti, ma l’attività soffre della stagionalità autunnale. Concorso per medico a tempo determinato in corso, “lavoriamo per distribuire meglio le visite”. Il consigliere ringrazia ma sollecita “uno sforzo in più” e il contenimento dei costi per le famiglie

Tempi lunghi di attesa all’Ausl di Parma per il rilascio del certificato di idoneità sportiva agonistica ai minori. Lo segnala in un question time in Aula Fabio Rainieri della Lega, dopo un’interrogazione presentata a ottobre scorso, dove chiedeva all’esecutivo regionale di intervenire “affinché le visite siano effettuate in tempi adeguati per garantire la pratica sportiva ai minori senza dover pagare una prestazione sanitaria che, rientrando nei Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr), dovrebbe essere gratuita”. In Aula l’assessore Venturi riconosce come “dato di fatto quanto lamentato dal consigliere”, ma ricorda che le visite sportive nei quattro distretti dell’Ausl parmense sono 8.400 all’anno, al ritmo di “66 ore alla settimana” dedicate a questa specifica attività. Venturi annuncia poi che per fronteggiare “la carenza di personale medico” all’origine delle attese è in corso di svolgimento un concorso per un posto a tempo determinato, e l’assessorato sta lavorando assieme all’Ausl “per programmare maggiormente l’attività distribuendola nel corso dell’anno, anche attraverso convenzioni con centri privati accreditati. Perché queste visite- sottolinea Venturi- soffrono della stagionalità autunnale, cioè quando riprendono le attività agonistiche giovanili”.

Rainieri, che nell’interrogazione di ottobre aveva ricordato che le visite sportive rientrano nei Lea, i livelli essenziali di assistenza della sanità pubblica, ha ringraziato Venturi della risposta ma ha spronato a “uno sforzo in più, anche per aiutare le famiglie a rispettare i termini fissati dalle società sportive contenendo i costi, senza cioè essere costrette a rivolgersi ai privati”.

(Marco Sacchetti)

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