“Mandato esplorativo a un legale, che sta interloquendo con la Procura della Repubblica di Reggio Emilia, per capire quali elementi tecnici possano giustificare la presenza della Regione Emilia-Romagna nel procedimento”. L’Avvocatura regionale, attraverso Stefano Argnani, è intervenuta in commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, presieduta da Massimiliano Pompignoli, sulla richiesta all’ente, formulata da Fratelli d’Italia con una risoluzione, di costituirsi fin da subito parte offesa nei procedimenti collegati all’inchiesta reggiana sugli affidi di minorenni.
Nell’atto, in particolare, Michele Facci, Fabio Callori e Giancarlo Tagliaferri sollecitano la Regione “ad assumere un ruolo attivo già nella fase delle indagini preliminari, senza attendere il rinvio a giudizio degli indagati”.
Due gli emendamenti al provvedimento, a firma Paolo Calvano e Stefano Caliandro del Partito democratico, per ribadire la necessità di interpellare un legale esterno, per un parere, in questa fase delle indagini.
Argnani ha poi spiegato che “fino alla chiusura delle indagini le contestazioni nei confronti degli indagati non verranno cristallizzate”. Stiamo comunque raccogliendo, ha aggiunto, “elementi per comprendere l’entità di queste contestazioni”. Ci stiamo muovendo, ha concluso, “sulla base di dati processuali oggettivi”.
Perplessità sulle procedure adottate dalla Regione sono arrivate dallo stesso presidente Pompignoli, che ha criticato la scelta di coinvolgere un legale esterno. Anche Facci ha contestato la decisione di interpellare un esterno: “I capi d’imputazione contestati ai soggetti coinvolti nelle indagini sono noti a tutti, cosa fa quindi l’ufficio legale regionale?”.
(Cristian Casali)