Approvazione a maggioranza per la risoluzione Pd in favore della mobilità sostenibile a prima firma Francesca Lucchi e sottoscritta anche dai colleghi di gruppo Fabrizio Castellari, Eleonora Proni, Daniele Valbonesi, Valentina Ancarani, Niccolò Bosi, Anna Fornili, Paolo Calvano, Maria Costi, Alice Parma, Simona Lembi e dal capogruppo dei Civici Vincenzo Paldino.
Riprendendo la Settimana europea della mobilità sostenibile promossa dalla Commissione europea, che in questa edizione si concentrava sulla ‘Mobilità per tutti’, Francesca Lucchi sottolinea come “il tema della mobilità sostenibile, e in particolare della mobilità attiva, rappresenta non solo una scelta a tutela dell’ambiente, ma soprattutto un investimento per la salute delle persone e un miglioramento della qualità della vita nelle città”.
Richiamando poi i numerosi strumenti pianificatori di cui si è dotata la Regione Emilia-Romagna (dal Piano Prevenzione al Pair, dal Piano integrato dei trasporti ai vari Piani urbani di mobilità sostenibile ‘Pums’), la risoluzione propone di “confermare e consolidare nel prossimo Piano Regionale della Prevenzione 2026-2030 azioni specifiche di promozione della mobilità attiva per aumentare in maniera significativa il numero di persone che scelgono di spostarsi a piedi o in bicicletta per i propri bisogni quotidiani. Tali azioni contribuiscono contemporaneamente non solo a ridurre le emissioni climalteranti e l’inquinamento atmosferico, ma anche a garantire comunità più sane, inclusive e attente al benessere delle generazioni future”.
Oltre a “stimolare e sostenere, anche con risorse dedicate, i comuni che sottoscrivono accordi operativi per la salute di comunità, orientando le diverse categorie di cittadini a un maggiore utilizzo della mobilità attiva”, l’atto di indirizzo di Pd e Civici chiede sostegni per specifici progetti quali il ‘Pedibus’ o il ‘Bike to work’ oltre a sollecitare il “rafforzamento, anche per il tramite di ANCI Emilia-Romagna, dei programmi del vigente Piano Regionale della Prevenzione, con l’obiettivo di incidere in maniera più capillare ed efficace sull’intero territorio regionale e parimenti confermare e rafforzare, nel prossimo Piano Regionale della Prevenzione 2026-2030, azioni, risorse e programmi specifici, di livello locale e territoriale, finalizzati ad accrescere in modo significativo il numero di persone che scelgono la mobilità attiva come strategia quotidiana per spostarsi”.
Priamo Bocchi (FdI) ha apprezzato “il tono non ossessivo ed equilibrato della risoluzione, soprattutto quando prende in considerazione molteplici aspetti collegati all’ambito della mobilità pura e semplice. E’ assolutamente corretto trattare la mobilità anche come tema sanitario, soprattutto per l’aspetto della prevenzione che aiuterebbe anche un sistema sanitario regionale in grande affanno quale quello emiliano-romagnolo”. Riferendosi poi a specifici progetti quali ad esempio il ‘bike to work’, Bocchi ha auspicato un chiaro miglioramento e potenziamento delle infrastrutture dedicate alle biciclette.
Fabrizio Castellari (Pd) ha poi sottolineato come “i temi del movimento e della prevenzione richiamati nell’atto di indirizzo sono tematiche importanti per tutte le nostre comunità e oggetto di specifici interventi regionali che trovano già applicazione in moltissime amministrazioni comunali dei nostri territori”.
Per Vincenzo Paldino (Civici) “il legame sollevato dall’atto di indirizzo politico tra mobilità e salute è estremamente importante, quindi i progetti concreti come ‘Pedibus’ o il ‘Bike to work’ non solo devono essere convintamente perseguiti, ma decisamente potenziati”.
Nicola Marcello (FdI) nel condividere le finalità della risoluzione, ha precisato che “gli obiettivi della risoluzione ricalcano diversi interventi concreti predisposti dal governo nazionale a rinforzo della salute, tra cui va senz’altro sottolineato il progetto ‘Passi’ (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)”.
Anche Alberto Ferrero (FdI) condivide le finalità della risoluzione proposta dal Pd, ma esprime una decisa contrarietà per gli strumenti con cui si vogliono perseguire i vari obiettivi enucleati. “Spesso un’idea lodevole come questa diventa una punizione per chi non può prescindere dal mezzo privato per i propri spostamenti oltre al fatto che attraverso i Pums, come quello di Ravenna, si sono letteralmente blindati i centri storici delle nostre città”.
Per Paolo Burani (AVS) la settimana della mobilità “è un chiaro invito alla riflessione anche nella progettazione di città realmente compatibili con la mobilità sostenibile. Le azioni proposte in questa fase, quindi, sono il lievito per arrivare ad un reale e concreto cambiamento delle abitudini delle nostre comunità”.
Anche Francesco Sassone (FdI) ha sottolineato il “ruolo negativo dei vari Pums e proprio per questo voteremo a favore degli obiettivi enunciati nella risoluzione ma ci asterremo su tutte le premesse utilizzate che richiamano gli strumenti di applicazione concreta degli obiettivi di mobilità sostenibile per arrivare a tali fini. Per fare solo un esempio, è assolutamente condivisibile l’obiettivo di riduzione del traffico, ma allora perché ci si ostina ad appoggiare l’idea del Passante di Mezzo di Bologna? Credo che si debba rifiutare l’ideologia della contrapposizione tra mezzo pubblico e privato per favorire una competizione virtuosa che deve però passare per infrastrutture degne di questo nome. Chiamare piste ciclabili delle corsie delimitate da semplici strisce su marciapiedi e corsie stradali non solo è sbagliato, ma anche pericoloso”.
Per Simona Larghetti (AVS) “la settimana della mobilità sostenibile è importante per modificare concretamente le nostre comunità con incontri pubblici dove rendere esplicite le varie posizioni politiche sul tema. L’idea poi di trasformare la mobilità senza i Pums è assolutamente sbagliata perché già ora noi stiamo vietando a moltissime categorie di persone la fruizione della città. Ecco quindi perché è importante porre dei divieti alle auto per aprire concretamente le nostre città alle persone. Sui supposti problemi che le Ztl creerebbero poi al commercio, ricordo che solitamente nei centri storici vi sono negozi per altospendenti che tendenzialmente non si rivolgono a coloro i quali arrivano dalle periferie con la macchina”.
Anche Tommaso Fiazza (Lega) ha espresso apprezzamento per le finalità della risoluzione ma con dei distinguo. “Gli impegni sono assolutamente condivisibili quando si traducono in azioni concrete con le varie amministrazioni comunali, mentre non sono per nulla concorde quando ci si riferisce a progetti fumosi che mirano solo a porre dei divieti”.
Per la capogruppo di Rete Civica Elena Ugolini, infine, “è importante non mettere in contrapposizione due esigenze entrambe giuste. Bene attuare progetti in favore della mobilità sostenibile, ma ciò non può comportare azioni a danno di altre categorie e diritti come accade ad esempio con piste ciclabili realizzate a danno degli stessi pedoni”.
(Luca Boccaletti)


