Crescono le piste ciclabili, calano gli incidenti ai ciclisti e dimezzano i morti.
Il dato è emerso nell’illustrazione della clausola valutativa della legge 10 in tema di “Interventi per la promozione e lo sviluppo del sistema regionale della ciclabilità” avvenuta nel corso della commissione Territorio e ambiente presieduta da Stefano Caliandro.
Nel 2022 ci sono stati 2.947 incidenti, con 32 morti e 2.839 feriti: rispetto al 2019, il numero d’incidenti con almeno un velocipede coinvolto è sceso (-6,7%), così come è sceso il numero dei feriti (-8,7%) e quello dei morti (-46,7%, pari a -28 unità passando da 60 a 32).
Scorrendo la relazione presentata in commissione, si scopre che, tra le altre cose, negli ultimi 3 anni la Regione, con interventi pari a quasi 90 milioni di euro, ha promosso lo sviluppo della mobilità ciclopedonale sia a livello urbano, sia extraurbano. Gli interventi per la promozione della mobilità dolce si possono dividere su tre livelli: realizzazione di piste ciclopedonali ed interventi di mitigazione del traffico, incentivi per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita, cargo bike e biciclette pieghevoli e incentivi chilometrici riferiti agli spostamenti dei lavoratori.
Da segnalare, inoltre, come con il bando Ciclabilità del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 la Regione abbia finanziato con 10 milioni di euro su una spesa complessiva superiore ai 23 milioni di euro e una lunghezza di piste ciclabili prevista di oltre 135 km, la realizzazione di 38 interventi, degli enti locali, di ritessitura di percorsi ciclabili e servizi/infrastrutture per la ciclabilità con premialità alla loro programmazione ed efficacia. A essi si è aggiunto un finanziamento di 2 milioni di euro su una spesa complessiva di 2,5 milioni di euro per l’Intervento di ritessitura urbana attraverso la realizzazione di una diagonale ciclabile di circa 3 km di lunghezza, con recupero della ferrovia dismessa del tratto Bologna-Milano in zona urbana del Comune di Modena.
Una mobilità più green ha riflessi anche sulla qualità dell’aria. Negli ultimi anni si è riscontrato un significativo miglioramento riferito ai superamenti di Pm10: nel report di Arpae la concentrazione risulta ampiamente sotto i limiti di legge.
“I dati dimostrano come investire in mobilità alternativa fa bene alla salute e alla vita”, spiega Caliandro che, pensando alle proposte di città ai 30 chilometri orari, aggiunge: “I nuovi modelli di infrastrutture hanno l’obiettivo di cambiare gli stili di vita e migliorarli, oltre a garantire la sicurezza delle persone”.
Per Michele Facci (Lega): “Merita un approfondimento la questione relativa all’incidentalità poiché abbiamo numeri in forte crescita per le bici elettriche e i monopattini. A livello emiliano-romagnolo abbiamo avuto 311 decessi su oltre 3mila in tutta Italia, in base a dati Istat aggiornati al 2022”.
Marco Fabbri (Partito democratico) ha sottolineato come “in relazione agli interventi finanziati è evidente il forte incremento delle infrastrutture, nelle città e nelle periferie. Per quanto riguarda i treni, bene l’adeguamento delle flotte, ma ancora tanto c’è da fare perché caricare le biciclette è un tema molto sentito anche per il turismo che arriva dal nord Europa. Bene anche gli incentivi per il piano aria e per le bici a pedalata assistita che è un tema di inclusività. Sul futuro ci interessa capire quanto verrà investito per la ciclabilità a livello nazionale”.
Daniele Marchetti (Lega) ha sottolineato: “Sono d’accordo sull’incentivo della bicicletta per un corretto stile di vita ed esigenze ambientali. Però capita che le risorse siano impiegate per opere inservibili. Spesso ci troviamo sagome di bici dipinte sull’asfalto: non sono realizzate vere e proprie piste ciclabili. Servono criteri ben precisi nell’uso delle risorse per andare incontro alla doverosa necessità di garantire la sicurezza dei ciclisti. Emblematico il caso della ciclabile della via Emilia a Imola che si interrompe a Castel San Pietro nel tratto urbano”.
(Lucia Paci e Luca Molinari)