COMUNICATO
Ambiente e territorio

Mobilità. MistoMdp-Si-M5s: Meno infrastrutture, più mobilità. Riformare il piano regionale

Silvia Prodi con Si e M5s chiede di rivedere il Piano Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti e adattarlo agli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici stabiliti dagli accordi di Parigi

Presentare con urgenza un nuovo Piano Regionale delle Infrastrutture e dei Trasporti (Prit)/Piano della mobilità che sia al passo coi tempi dove la sostenibilità venga esplicitata come primo obiettivo. Lo chiede in una risoluzione alla Giunta, Silvia Prodi (Misto-Mdp) con Andrea Bertani e Silvia Piccinini (M5s) e con Igor Taruffi e Yuri Torri (Sinistra italiana) specificando che il Prit oggi vigente è datato 1998 ed è scaduto dal 2010. “All’interno del piano sono previste infrastrutture pensate anche decenni addietro – spiega Prodi – per cui vi è ancora un forte sbilanciamento verso il finanziamento a nuove strade, piuttosto che ad investimenti necessari a dare forza alla mobilità pubblica su ferro, sia di persone che di merci”.

Secondo i consiglieri, il Piano dovrebbe partire dagli obiettivi di lotta ai cambiamenti climatici stabiliti dagli accordi di Parigi, che prevederebbero una riduzione minima del 40% delle emissioni di C02 del settore entro il 2030 e dell’80 – 95% al 2050.

Prodi riporta nell’atto anche gli obiettivi della Regione fissati nel Piano energetico per il 2030 che prevederebbero un aumento dei passeggeri del 10% per il trasporto su gomma e del 50% nel trasporto pubblico su ferro, ed una riduzione delle emissioni climalteranti del 40% e chiede che anche il Prit sia coerente con gli obiettivi di riduzione dell’inquinamento dell’aria nelle città, a livello regionale e nel bacino padano e che fissi una ripartizione modale (modal split) per gli spostamenti individuali con mezzi motorizzati nei Comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti, oltre a quelli appartenenti all’agglomerato di Bologna, almeno non superiore al 38%. “Tale operazione – aggiunge la consigliera nell’atto- dovrebbe essere accompagnata dalla definizione di step intermedi, verificati con un adeguato sistema di monitoraggio”. 

Per questo, appare necessario, secondo i consiglieri che nel nuovo Piano per la mobilità vengano capovolti i rapporti di spese oggi sbilanciati su investimenti dedicati principalmente ad infrastrutture destinate al trasporto su gomma, verso un modello di trasporto sostenibile e affrancato dal mezzo privato, con l’incremento dei servizi su ferro ed elettrici a livello regionale, di bacino provinciale e metropolitano.

(Francesca Mezzadri)

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