Classi con meno studenti per continuare a garantire il mantenimento delle scuole nelle zone montane più disagiate. Lo chiedono in una risoluzione 13 consiglieri dem con Gian Luigi Molinari primo firmatario. Nei comuni montani il limite di alunni per ogni classe -che già è inferiore rispetto a quello delle altre zone- sarebbe fissato a dieci. Ma in realtà, in alcune aree, fanno presente i dem, la permanenza di scuole sarebbe a rischio, per questo si chiede di abbassare ulteriormente il numero, prevedendo deroghe speciali. Inoltre, si legge nell’atto, queste scuole “sono spesso caratterizzate dalla presenza di personale docente instabile e precario, con conseguente discontinuità nell’insegnamento e il rischio connesso di abbassamento della qualità educativa”. Obiettivo della legge regionale sulla montagna del 2004 quella di salvaguardare i servizi pubblici essenziali nelle aree montane proprio per contrastare lo spopolamento. “Si chiede quindi”, scrivono i dem, “di prevedere incentivi per favorire la continuità dell’insegnamento nelle scuole di montagna, in primo luogo favorendo la permanenza degli insegnanti nelle sedi di montagna”. Altra richiesta quella di valutare tutte le azioni possibili per il superamento del digital divide – che continua a rimanere un problema nelle aree montane.
I consiglieri firmatari oltre a Molinari sono Katia Tarasconi, Luciana Serri, Paolo Zoffoli, Paolo Calvano, Barbara Lori, Roberto Poli, Ottavia Soncini, Lia Montalti, Mirco Bagnari, Stefano Caliandro, Giorgio Pruccoli, Francesca Marchetti.
(Francesca Mezzadri)