“Un paese è un villaggio con una scuola e un ospedale”. Lo dice Raffaella Sensoli del Movimento 5 stelle, chiedendo, con una risoluzione in Regione, interventi specifici per il mantenimento delle scuole in montagna e in aree disagiate del territorio regionale. Anzitutto mediante la possibilità di costituire classi in deroga rispetto ai limiti numerici vigenti a livello nazionale.
“Molte aree della nostra regione, in particolare quelle montane,- sottolinea la consigliera- rischiano di non essere più veri e propri paesi. La permanenza dei plessi scolastici è per molte realtà una condizione indispensabile per garantire prospettive di sviluppo demografico e continuità di insediamento”. Secondo la pentastellata, le scuole di montagna sono caratterizzate dalla presenza di personale docente instabile e precario. Inoltre, nonostante la possibilità di istituire classi con un numero inferiore di alunni, in alcuni casi il basso numero di residenti e di bambini in età scolare mette a rischio la permanenza di scuole che “rappresentano il principale presidio educativo e sociale per una comunità”. Sul tema la consigliera M5s porta l’esempio della Regione Piemonte, che ha approvato piani specifici per l’erogazione di risorse dirette al mantenimento delle scuole in montagna: dai contributi finanziari per la copertura dei costi del personale a quelli, ad esempio, per iniziative finalizzate al mantenimento dell’offerta scolastica negli istituti scolastici in accertate situazioni di sofferenza. “E’ necessario un rilancio dell’impegno delle istituzioni e della Regione- evidenzia l’esponente dei 5 stelle- per garantire presidi scolastici di qualità in zone a rischio di abbandono e spopolamento”.
Per questo Raffaella Sensoli impegna la Giunta a richiedere al Parlamento “un netto cambiamento delle politiche statali adottate finora nel campo della costituzione delle classi nelle aree disagiate” e la invita a individuare soluzioni specifiche, come fatto da altre Regioni, per sostenere attraverso convenzioni con il MIUR i costi per l’impiego di personale nelle scuole montane. Chiede inoltre di “prevedere, già nel bilancio per il 2019, interventi per il mantenimento delle scuole in montagna”, con la possibilità di costituire classi in deroga ai limiti vigenti a livello nazionale, oltre a “contributi finanziari specifici per il trasporto scolastico nelle aree montane, al fine di favorire la permanenza delle scuole esistenti e di ridurre gli oneri a carico degli studenti”. Propone, infine, di eliminare i contributi alle attività della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo “orientandoli invece al miglioramento dei servizi per gli Emiliano-Romagnoli nei monti”.
(Giulia Paltrinieri)