Acqua e nebbia sono il filo conduttore. Gli argini solcati da processioni religiose che sembrano arrivare da un passato eterno lasciano piano piano il passo ai capanni da pesca, alle case coloniche che portano sui loro muri i segni delle alluvioni, antiche e recenti. Sempre uguali e sempre profondi sono i calli sulle mani dei pescatori che raccolgono “al volo” i cefali volanti. Il Po, il grande fiume narrato da Giovannino Guareschi e da Renato Bacchelli si racconta in “Verso la foce. Un territorio silenzioso”, la mostra fotografica del fotografo ferrarese Lauro Casoni inaugurata oggi in viale Aldo Moro, 50nei locali dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna dalla vicepresidente Silvia Zamboni e dal consigliere regionale Fabio Bergamini.
“La mostra ha raggiunto l’obiettivo che il fotografo si era posto: trasmettere il senso del cambiamento del territorio. Le foto esposte sono suggestive e trasmettono un forte sentimento”, spiega la vicepresidente Silvia Zamboni. Le fa eco Fabio Bergamini: “Queste foto raccontano. Ci ricordano che se da un lato l’acqua è vita e ci dà la vita, dall’altro può rappresentare una minaccia, come avviene con le alluvioni”.
“Ho voluto fare foto con l’occhio della malinconia per raccontare come il territorio è cambiato: una delle foto rappresenta una casa colonica dove solo 15 anni si festeggiava il Primo Maggio con tante persone e ora è abbandonata in mezzo a 140 ettari di campi di erba medica”, spiega Lauro Casoni, che ricorda come “tutto questo è sempre più evidente lungo il percorso del fiume Po, grazie a una graduale trasformazione del modo di fare agricoltura che ha portato negli ultimi trent’anni alla scomparsa della frutticoltura e di una agricoltura a conduzione familiare per fare spazio a una gestione del terreno e della pratica agricola in termini più industriali. Al capitolo malinconia c’è anche una foto personale: mio padre e mia madre su una spiaggia dei lidi. Mio padre era già malato di Alzheimer ed è stata l’ultima volta che è andato al mare”.
Tutte rigorosamente in bianco e nero, le foto di Lauro Casoni offrono uno sguardo profondo e intimo, lasciando allo spettatore il compito di colorare l’immagine nella propria mente e coinvolgendolo nel processo creativo. “Verso la foce. Un territorio silenzioso”, ha come protagonista il “grande fiume”, il Po, che attraversa l’intera regione ed è da sempre la vena pulsante del nostro territorio.
L’autore presenta un territorio affascinante e dall’atmosfera antica, bagnato dal Po e dai suoi affluenti, nei pressi di Bondeno, nel ferrarese. Casoni invita a riflettere sul cambiamento del paesaggio, sulla sua trasformazione, talvolta lenta e graduale, talvolta troppo violenta, come dimostrato dalle precedenti mostre dedicate all’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna nella primavera del 2023.
Le immagini di Lauro Casoni richiamano attenzione verso ciò che spesso sfugge alla quotidianità: il fluire silenzioso della natura, le tracce di una storia antica e il delicato equilibrio tra uomo e ambiente. In questo viaggio verso la foce del Po, ogni fotografia diventa un incontro tra passato e presente, un’occasione per riflettere sul futuro del nostro territorio e sull’importanza di preservarne la bellezza e l’integrità.
“Verso la foce. Un territorio silenzioso”, è aperta al pubblico fino al 3 ottobre dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 18.
(Luca Molinari)