COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

PARITÀ. AUMENTANO LE DONNE NELLE ISTITUZIONI. MORI: “IL 20 LUGLIO A BOLOGNA CONFRONTO REGIONI, PARLAMENTO, GOVERNO SU LEGGE QUADRO EMILIA-ROMAGNA”

Dal 2010, +5,3% le elette nei Consigli regionali mentre nei Comuni si passa 18,2% al 26,5%. Bene la doppia preferenza di genere

Si è riunita a Venezia, nel Palazzo della Regione, la Conferenza nazionale degli organismi regionali di Pari opportunità, coordinata dalla presidente della commissione Parità dell’Emilia-Romagna, Roberta Mori. Nel corso del convegno, introdotto dalla presidente della commissione Pari opportunità del Veneto, Simonetta Tregnago, sono stati presentati nuovi dati sulla rappresentanza femminile nelle istituzioni europee, nazionali, regionali e comunali. La quota di elette alla Camera dei Deputati è pari al 31,4% e al Senato al 28,3%, erano rispettivamente al 21,1 e 17,9% nella tornata precedente. Negli attuali Consigli regionali, compresi quelli rinnovati dopo le elezioni del 31 maggio scorso, il 17,4% dei componenti è donna (la media nel 2010 era del 12,1%), con notevoli differenze tra le Regioni italiane dovute alle diverse leggi elettorali, ma con un più deciso avanzamento là dove è stata introdotta la doppia preferenza di genere (Campania, Emilia, Toscana e Umbria) unita al riequilibrio di lista. I dati mostrano nel complesso un percorso di crescita a tutti i livelli, in particolare in quello comunale (dal 18,2% di amministratrici locali nel 2010 si è passati al 26,5% del 2014), dove i correttivi paritari, anche per le Giunte, sono in vigore da un paio di anni.

In Emilia-Romagna, le consigliere regionali elette sono passate dalle 11 della scorsa legislatura alle 17 attuali, in virtù delle misure di riequilibrio previste dalla L.r. 6/2014 e recepite nella successiva legge elettorale. “Proprio la legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere dell’Emilia-Romagna sarà oggetto di un qualificato confronto il 20 luglio a Bologna- annuncia Roberta Mori- a cui parteciperanno la consigliera per le Pari opportunità del presidente del Consiglio, Giovanna Martelli, la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli, e una rappresentanza dei presidenti di Regioni e Consigli regionali invitati da Stefano Bonaccini e Simonetta Saliera”.

Oltre a Emilia e Veneto, nell’incontro di Venezia sono intervenute le presidenti delle commissioni Pari opportunità di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Sicilia, Provincia di Trento. Il messaggio unanime uscito dall’incontro di Venezia è che “la qualità della democrazia esige la presenza delle donne nei luoghi della decisione e della rappresentanza”. Per produrre questo risultato, in assenza di una società e di una cultura paritaria, sono necessari correttivi quali l’inserimento della doppia preferenza di genere nelle legislazioni regionali, tra l’altro “in linea con la normativa elettorale nazionale”. La coordinatrice Mori ha sottolineato “la trasversalità propria delle politiche di parità, leva di emancipazione per l’intera società e dunque da sostenere al di là delle collocazioni politiche e delle visioni di appartenenza”. Tutte le rappresentanti hanno infine evidenziato la necessità di rivedere il ruolo delle commissioni Pari opportunità all’interno delle Istituzioni al fine di rendere più efficaci le politiche di parità e maggiormente integrate le attività tra Commissioni, Giunte e Consigli regionali.  

(Nella foto allegata, Roberta Mori alla riunione della Conferenza nazionale degli organismi regionali di Pari opportunità a Venezia)

Parità, diritti e partecipazione