COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Parità. Federmanager in Commissione: “In Emilia-Romagna oltre 300 donne dirigenti”

La proposta della Federazione dirigenti è quella di firmare un protocollo d’intesa tra Assemblea legislativa e associazioni professionali per premiare e sostenere le competenze femminili del nostro territorio

L’Emilia-Romagna è quarta a livello nazionale per numero di donne manager iscritte a Minerva, il gruppo di Federmanager (Federazione nazionale dirigenti e alte professionalità) che promuove la partecipazione delle donne dirigenti e affronta il tema della differenza di genere per le donne ai vertici del mondo imprenditoriale ed economico italiano. Delle 4.300 manager attive a livello nazionale, 300 sono emiliano-romagnole e 200 lavorano nel bolognese: numeri che posizionano la nostra regione al quarto posto per la presenza femminile in posizioni manageriali apicali, dopo solo a realtà come la Lombardia, il Lazio e il Piemonte. A illustrare questo scenario oggi in Commissione Parità dell’Assemblea legislativa, presieduta dalla consigliera Roberta Mori, sono stati il presidente di Federmanager Bologna-Ravenna, Andrea Molza, la coordinatrice del gruppo Minerva nazionale, Marina Cima, e la rappresentante del comitato territoriale bolognese di Minerva, Annarita Succi.

I tre rappresentati della Federazione dirigenti sono stati ascoltati in merito alla progettualità di empowerment femminile in attuazione della legge quadro regionale 6/2014 per la parità e contro le discriminazioni di genere. La proposta, da parte di Federmanager, è quella di firmare un protocollo di intesa con l’Assemblea legislativa e tutti gli enti e le associazioni professionali disponibili con l’obiettivo di dare risalto alle alte professionalità femminili presenti sul territorio, dare vita a percorsi formativi per rafforzare la presenza delle donne all’interno dei consigli di amministrazione e gli organi di controllo, premiare la meritocrazia e le competenze femminili.

“È necessaria un’alleanza tra il parlamento regionale e le associazioni che rappresentano le professionalità femminili- ha sottolineato in apertura di audizione Roberta Mori- per fare sì che alle donne siano riconosciuti i loro meriti e il loro valore sul lavoro, anche a livello dirigenziale”. Un’idea condivisa anche dalla coordinatrice regionale di Minerva, Annarita Succi: “Sosteniamo una collaborazione costante della nostro gruppo con la Commissione Pari opportunità e con le altre associazioni professionali e imprenditoriali sui temi della differenza di genere. Sarebbe bello istituire un premio rivolto alle donne del territorio che si sono distinte in ambito culturale, economico, scientifico e politico e che sono un esempio per tutti”. Fra i temi, cari al gruppo Minerva e in linea con gli obiettivi della legge regionale per la parità ci sono la promozione della dirigenza femminile e della presenza delle donne nei consigli di amministrazione delle aziende, il superamento della differenza contributiva tra uomini e donne, la conciliazione per le lavoratrici della vita famigliare con quella professionale.

É proprio su quest’ultimo tema che si è soffermata la consigliera regionale del Movimento 5 stelle, Giulia Gibertoni, che, apprezzando la relazione, ha chiesto di approfondire il tema dello smartworking e dell’organizzazione flessibile del lavoro: “Ormai le donne hanno superato gli uomini nel campo dell’istruzione ed è provato che il lavoro femminile è un grande motore di crescita per l’economia; eppure vediamo tutti i giorni come il genere femminile non sia abbastanza rappresentato nei ruoli apicali. Lo smartworking, apprezzato in Nord Europa e meno in Italia, potrebbe essere uno strumento utile a sostegno delle donne?”. A rispondere è stata la coordinatrice nazionale Marina Cima, che ha sottolineato come Minerva ritenga il lavoro flessibile un grande aiuto per le donne in particolari momenti della vita, favorendo la conciliazione vita-lavoro: “L’Italia è in ritardo, ma questo è assolutamente uno strumento da mettere in campo, proporremo di inserire questa possibilità nel nostro contratto nazionale di lavoro e da lì a cascata speriamo possano arrivare vantaggi per tutte le lavoratrici”. Sulla stessa linea anche il presidente Molza, che ha rimarcato come la società cambi non solo grazie alle leggi ma soprattutto alle buone prassi: “Bisogna mostrare con buoni esempi come questi nuovi modelli organizzativi possano essere una soluzione”.

Soddisfazione anche dai banchi del Partito democratico, con l’intervento del consigliere Antonio Mumolo, che ha chiesto a Federmanager di prestare attenzione anche al tema della legalità, attivando una collaborazione virtuosa con la Regione e il Tribunale per l’affiancamento di manager esperti alla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

(Giulia Paltrinieri)

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