Disco verde della commissione Parità presieduta da Federico Alessandro Amico al Documento di programmazione economica e finanziaria proposto dalla giunta. La relazione evidenza come l’Emilia-Romagna, con un Pil più alto dell’1,1% rispetto alla media italiana, un aumento delle esportazioni e un calo della disoccupazione, abbia avuto una ripresa post Covid migliore della media nazionale, anche se pesano gli effetti dell’alluvione dello scorso maggio.
“Abbiamo rivisto le nostre priorità mettendo al centro la ricostruzione post alluvione. Pensiamo che si debba puntare su questo e sulla tenuta della nostra economia regionale, insieme alla coesione sociale, difendendo la sanità pubblica e per questo chiediamo risorse al governo centrale”, spiega la relatrice di maggioranza Palma Costi (Pd), che ricorda come “per le materie di competenza della commissione Parità sottolineo che sul tema delle pari opportunità l’epidemia da Covid ha aumentato le diseguaglianze sia sul versante del lavoro sia su quello dell’aumento delle violenze. Proseguiamo il nostro impegno e i nostri investimenti sul tema della parità di genere come strumento per migliorare tutta la società attraverso risorse per l’occupazione femminile e per ridurre il dislivello salariale tra uomini e donne”. Costi ha anche ricordato come ci sia un forte impegno sul welfare.
“Il passaggio del Documento economico finanziario non può mai essere rituale: le politiche di genere sono importanti e tutti gli strumenti costruiti fino a ora non sono temporanei, ma strutturali”, spiega Roberta Mori (Pd) che invita a “lavorare per avere risultati sempre più incalzanti per l’emancipazione: è molto importante aver introdotto la certificazione di parità come strumento di sensibilità trasversale interno alle aziende sul benessere lavorativo. Perseguiamo l’obiettivo di rafforzare la democrazia paritaria”.
Dal canto suo Maura Catellani (Lega) sottolinea come “nel Defr la parte sulle pari opportunità è risicata e tutta incentrata sul tema della violenza di genere: bisogna parlare anche di altri temi come la sicurezza urbana, la parità. Evidentemente la giunta e la maggioranza hanno poco da dire. Siamo di fronte a un grandissimo vuoto”. Catellani sottolinea anche come molti dei dati riferiti alle violenze di genere contenuti nel Defr risalgano al 2014: “Sono sconcertata, parlate sempre di violenza di genere e poi ragioniamo su dati del 2014. Abbiamo anche un Osservatorio su questi temi…”, spiega la consigliera della Lega.
A quest’ultima osservazione gli uffici regionali competenti hanno replicato che i dati contenuti nel Defr sono una speciale tipologia che viene aggiornata in un momento specifico, mentre i dati aggiornati sulle violenze sono pubblicati sul sito della Regione e sono nelle disponibilità della commissione.
(Luca Molinari)