Se si tratta di combattere la violenza contro le donne, Assemblea ed Europa vanno certamente di pari passo. E con loro anche le associazioni e i Comuni. Il convegno La democrazia è donna, promosso dalla commissione Parità dell’Assemblea legislativa e dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Commissione europea e con il patrocinio del Parlamento europeo, ne è stata la dimostrazione. A maggior ragione se l’evento internazionale che si è svolto oggi in sala Guido Fanti, in Assemblea legislativa, è stato organizzato in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il prossimo 25 novembre. E l’obiettivo, rilanciato dalla presidente della commissione Roberta Mori, è chiaro: “Avere una democrazia a misura di donna”. Perché, come dice la presidente dell’Assemblea Simonetta Saliera, “la violenza sulle donne è il più odioso dei crimini, perché perpetua antichi pregiudizi e vecchi luoghi comuni. Per questo è molto importante non abbassare la guardia, dobbiamo continuare le battaglie di cultura e di civiltà e sostenere con tutti i mezzi chi ha il coraggio di chiedere giustizia per un crimine così inumano e doloroso”.
E i numeri, purtroppo, parlano chiaro: negli ultimi cinque anni, le donne che hanno subito violenza sono state oltre 31 mila in Emilia-Romagna, di cui più del 70 per cento italiane. In particolare, circa 14 mila di queste donne sono state vittime di minaccia, oltre 3 mila di stalking, 1.700 di violenza sessuale, 13 mila di una violenza grave o gravissima (come percosse, lesioni o tentato omicidio). Anche per questo, “il nostro aiuto ai centri anti violenza non mancherà”, ha annunciato l’assessore alle Pari Opportunità Emma Petitti.
Una battaglia comune, quindi, quella contro la violenza sulle donne. Per questo, Federica Mogherini, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, nell’annuncio inviato ai partecipanti al convegno, ha sottolineato “come sia necessario insegnare ai nostri figli l’importanza del rispetto dell’altro sesso e alle nostre figlie il rispetto per se stesse. Non esiste lavoro che una donna non possa fare e compito delle istituzioni è garantire le pari opportunità”.
Una cosa, in particolare, salta all’occhio: “L’attenzione che l’Emilia-Romagna ha su queste tematiche”, ha sottolineato Isabella De Monte, eurodeputata Pd. “Tutti nascono con dei diritti cuciti addosso”, ha aggiunto Cécile Kyenge, anche lei a Bruxelles sui banchi Pd. E che il tema non sia solo prettamente femminile lo sa anche l’altro eurodeputato dem Damiano Zoffoli, che spiega come “la dignità della donna si intrecci con il futuro dell’Europa. Perché le donne devono guadagnare, di media, il 16 per cento in meno degli uomini?”. Ma tanto lavoro, ancora, c’è da fare, perché Elly Schlein, europarlamentare di Possibile, sottolinea come “ci sono ancora sei stati membri dell’Ue che hanno una bassa rappresentanza femminile. Questa non è una battaglia solo politica, ma soprattutto culturale”.
(Margherita Giacchi)