COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Parità. Legge contro l’omotransnegatività, confronto in commissione tra il popolo della famiglia e le associazioni omosessuali

Per i primi è una “legge bavaglio”, per i rappresentanti Lgbt invece “è una norma che combatte le discriminazioni”.

Il popolo della famiglia e le associazioni Lgbt a confronto- serrato- sulla legge contro l’omtransnegatività, durante una audizione conoscitiva in commissione Parità. Ad anticipare il dibattito sono stati i due relatori della legge, quella di maggioranza Roberta Mori del Partito democratico (“Le competenze della Regione sono ristrette, ma fondate su azioni di prevenzioni e quindi su azioni culturali”) e Michele Facci del Movimento sovranista (“Non credo che questo progetto di legge sia indispensabile, credo che le discriminazioni possano essere perseguite con i mezzi che già esistono”).

Il progetto di legge regionale poggia le basi sul pdl presentato dai consigli comunali di Bologna, Parma, San Pietro in Casale e Reggio Emilia. E l’assessore bolognese alle Pari opportunità Susanna Zaccaria ha sottolineato come “questa legge dovrà essere di coordinamento per azioni che vengono già svolte”.

Ma se da una parte c’erano le associazioni che rappresentano gay, lesbiche e trans, le quali hanno sottolineato “l’importanza di questa norma”, dall’altra le associazioni pro vita e quelle dei genitori, oltre ai rappresentanti del mondo cattolico, hanno ribadito come questa sia “una legge bavaglio”, un progetto di legge che “andrebbe cestinato” e che “le famiglie Lgbt non esistono, il ministro Fontana ha detto una verità”. E, da parte sua, anche Franco Grillini, ex consigliere regionale ed ex deputato, ha voluto sottolineare come “questa legge già esisterebbe se la passata legislatura non fosse stata interrotta. Purtroppo non è una legge contro l’omofobia, perché la Regione non ha competenze nell’ambito del diritto penale, ma di sicuro è utile per tutelare le persone”.

Ma che molti non la pensino come lo storico leader Arcigay è emerso durante l’audizione conoscitiva. A scagliarsi contro la norma, ad esempio, il comitato Genitori Attenti: “A scuola vengono portati avanti progetti di affettività equivoci- hanno spiegato i rappresentanti-, progetti volutamente nascosti ai genitori, a cui non vengono dati i materiali visionati dai nostri figli. Noi genitori siamo i responsabili dell’educazione dei nostri figli e quindi pretendiamo che ci venga chiesto il permesso per trattare temi sensibili”. E Umberto Bosco, consigliere comunale della Lega nord a Bologna: “Questa legge non misura la discriminazione e vorrei sapere da chi ha subìto discriminazioni: che differenza avrebbe potuto fare questa legge?”.

Molti i consiglieri regionali in commissione, anche se Andrea Zanini dell’associazione universitaria Uni Lgbtq ha criticato l’assenza del segretario Pd Paolo Calvano. La presidente della commissione Roberta Mori ha tagliato corto: “Calvano è a Roma per lavoro, ma è anche grazie a lui se oggi siamo in udienza conoscitiva”. Mori sulla legge ha poi ribadito: “È importante non strumentalizzare nessuna parte e nessuna parola, cercheremo di evitare di utilizzare le emozioni, i pensieri e le paure delle persone in modo strumentale e mancando di rispetto”.

(Margherita Giacchi)

Parità, diritti e partecipazione