COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Parità. Mori (Conferenza delle elette dell’Emilia-Romagna): “Riforma Pillon, preoccupazione diffusa”/ foto

Le proposte contenute nel disegno di legge, ha spiegato la presidente, “rischiano di minare lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, aggravare i costi della separazione compresi quelli immateriali per il coniuge più debole, oltre a ignorare una realtà discriminatoria per le donne”

Preoccupazione per l’arretramento della condizione femminile su autonomia economica e diritti acquisiti e violenze subite, oltre all’irrilevanza in termini di condizionamento dell’agenda politica. Il monito è arrivato dalla presidente della commissione assembleare per la Parità e per i diritti delle persone nonché coordinatrice nazionale delle commissioni di Pari opportunità di Regioni e Province autonome, Roberta Mori, alla conferenza delle elette dell’Emilia-Romagna. Alla conferenza erano presenti anche i componenti della commissione regionale, convocata per l’occasione, oltre all’assessora alle Pari opportunità, Emma Petitti.

“Critichiamo fortemente – è poi intervenuta Mori sulla proposta di legge Pillon – una legislazione che non prevede un approfondimento largo e diffuso rispetto alle trasformazioni del diritto di famiglia”. Le proposte contenute nel disegno di legge, ha spiegato, “rischiano di minare lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, aggravare i costi della separazione compresi quelli immateriali per il coniuge più debole, oltre a ignorare una realtà discriminatoria per le donne”. Nella riforma inoltre, ha concluso la consigliera, “non si tengono in considerazione i contesti di violenza domestica”.

Sullo stesso tema è intervenuta anche l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Reggio Emilia, Natalia Maramotti, criticando il provvedimento: “Normativa che limita la libertà di autodeterminazione di donne e uomini”. A farle eco l’assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena, Irene Guadagnini: “Un disegno di legge non emendabile, opportuno chiederne il ritiro”.

(Cristian Casali)

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