COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Parità. Proposta Fi: coinvolgere di più le famiglie nel percorso formativo dei ragazzi

Bignami e Aimi presentano una proposta di modifica della legge regionale in materia di parità e contro le discriminazioni di genere. “Più vigilanza da parte della Regione”

Galeazzo Bignami e Enrico Aimi (Forza Italia) hanno presentato in Regione una proposta di modifica della legge regionale in materia di parità e contro le discriminazioni di genere. Il progetto di legge dei forzisti, composto di tre articoli, ha lo scopo, in particolare, di coinvolgere in misura maggiore le famiglie nel percorso formativo dei ragazzi sul tema della parità e contro le discriminazioni di genere promosso dalla Regione in collaborazione con le autorità scolastiche e sanitarie.

Pur condividendo gli intenti e gli obiettivi della legge regionale 6/2014 “Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere” – scrivono i consiglieri nella relazione al disegno di legge – riteniamo opportuno rendere i genitori pienamente partecipi delle scelte che riguardano l’offerta formativa indirizzata ai loro figli in tema di discriminazione di genere, di bullismo e di ogni altra forma di violenza nonché sui significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere. Questo – spiegano i forzisti – prevedendo, nelle scuole di ogni ordine e grado e in orario extra-curriculare, previa autorizzazione dei genitori, momenti di incontro con esperti e professionisti nonché momenti di confronto e dibattito anche tra genitori e alunni, sempre alla presenza di esperti.

Inoltre, – continuano i forzisti – è nostra convinzione che la Regione debba promuovere ed esercitare con più efficacia l’attività di denuncia e segnalazione alle Autorità competenti dei fenomeni di violenza di genere. Da qui la proposta di inviare ogni anno alle Forze dell’ordine – attraverso l’osservatorio sui temi di genere, sulla violenza di genere e sulle azioni di prevenzione e contrasto – una relazione sull’attività di monitoraggio.

Infine, – concludono Bignami e Aimi – per quanto riguardo i fenomeni della tratta di esseri umani, della riduzione in schiavitù, dei matrimoni forzati e delle mutilazioni genitali femminili proponiamo che l’osservatorio, in collaborazione con le aziende sanitarie, i servizi sociali e le istituzioni scolastiche, rediga un report annuale specifico da inviare alle Forze dell’ordine. Gli enti e le istituzioni coinvolti nella stesura del report dovranno rendere conto anche delle denunce effettuate alle autorità competenti e della successiva presa in carico delle vittime.

(Luca Govoni)

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