La commissione Bilancio, affari generali e istituzionali, su richiesta del M5s, ha convocato in audizione i vertici di Romagna Acque, la Società per azioni a capitale pubblico che gestisce tutte le fonti idropotabili della Romagna, i vertici di Sapir, il principale Terminal operator del porto di Ravenna, e i vertici di Sapir engineering, società controllata da Sapir che si occupa di progettazione, per informare i consiglieri in merito alla nascita di Acqua Ingegneria, società in house per la realizzazione di opere pubbliche quali infrastrutture portuali, marittime, idriche e civili. All’audizione non hanno partecipato i vertici di Romagna Acque, che, in una comunicazione fatta pervenire nel corso della seduta, si sono scusati dell’assenza imputandola alla mancata ricezione della richiesta di convocazione, inviata per e-mail dalla segreteria della Commissione assembleare.
In apertura di seduta un consigliere del M5s ha motivato la richiesta di audizione spiegando come, nonostante le società coinvolte nella costituzione di Acqua Ingegneria siano a prevalente capitale pubblico (Sapir, partecipata anche dalla Regione, che controlla Sapir engineering) o interamente sotto il controllo pubblico (Autorità di sistema portuale e Romagna Acque), l’operazione non sia caratterizzata da sufficiente trasparenza né da adeguato dibattito pubblico. Prima di passare la parola ai vertici di Sapir e Sapir engineering, il pentastellato non ha mancato di criticare i vertici di Romagna Acque per la mancata partecipazione all’audizione, chiedendone una nuova convocazione in tempi stretti.
Vertici Sapir. Sapir, partecipata da soci pubblici per il 52% del capitale, è una holding che controlla altre società, fra le quali Sapir engineering. Quest’ultima, che ha 9 dipendenti e ha un fatturato annuo di circa 120mila euro, si occupa di attività progettuale e conserva la memoria storica della costruzione del porto di Ravenna nonché l’archivio dei progetti relativi agli interventi infrastrutturali effettuati nello scalo fino alla metà degli anni ’90 del secolo scorso. In pratica, detiene un patrimonio di professionalità tecniche specializzate nella progettazione di infrastrutture marittime e portuali. Sapir, ritenendo strategica solo una parte dell’attività della controllata, ha deciso di scindere Sapir engineering in due nuove società, per poi riassorbire quella strategica al proprio core business. L’altra società, appunto Acqua Ingegneria, verrà acquistata da soggetti pubblici quali l’Autorità portuale, enti locali e Romagna Acque.
M5s. Il consigliere intervenuto in precedenza ha rilevato come Acqua Ingegneria possa andare in contrasto con quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019 del governo, che prevede l’istituzione di una centrale per la progettazione di opere pubbliche all’interno dell’Agenzia del Demanio, con l’assunzione di personale specializzato da mettere a disposizione degli Enti locali. Acqua Ingegneria, quindi, – ha rimarcato il 5 stelle – rischia di profilarsi come un doppione inutile e costoso. Paventando che l’operazione di scorporo di Sapir engineering possa essere dettata dalla necessità di fronteggiare una situazione debitoria della società, il pentastellato ha chiesto chiarimenti riguardo al bilancio societario degli ultimi anni.
I vertici di Sapir engineering hanno risposto che il bilancio della società è sempre stato in utile, tanto che le riserve ammontano a 1,4 milioni di euro.
Pd. Un consigliere ha evidenziato come l’interesse dell’Autorità portuale per la parte del personale di Sapir engineering specializzato nella progettazione degli interventi nel porto e per l’acquisizione del patrimonio archivistico e progettuale di questa società legato allo scalo ravennate sia dettato dall’imminente avvio dei lavori di ristrutturazione e riqualificazione dell’intero polo portuale ravennate autorizzati dal Cipe nei mesi scorsi.
(Luca Govoni)