Ventitré articoli passati con il sì di Partito democratico, Sinistra Italiana e Misto-Mdp e l’astensione di Movimento Cinque Stelle, Lega nord, Forza Italia, Misto e Misto-Mns. L’articolato del progetto di legge sulla partecipazione, a prima firma Yuri Torri (con l’aggiunta delle firme di Igor Taruffi di Sinistra Italiana, Silvia Prodi del Misto-Mdp e dei consiglieri del Partito democratico Roberto Poli, Stefano Caliandro, Massimo Iotti, Luca Sabattini, Roberta Mori e Paolo Zoffoli), con i trentacinque emendamenti presentati dal M5s è approdato in commissione Bilancio, presieduta da Massimiliano Pompignoli. Un pdl che punta a favorire la partecipazione dei cittadini all’elaborazione delle politiche pubbliche e a rafforzare il senso di cittadinanza attiva, soprattutto in vista di scelte importanti e strategiche per un territorio.
Su un punto in particolare si è concentrato Andrea Bertani, relatore di minoranza e consigliere pentastellato: sostituire la figura del tecnico di garanzia con un’Autorità di garanzia. “E’ fondamentale garantire un fattore di terzietà- ha spiegato l’esponente M5s-, anche per capire come vengano selezionati i progetti e poi ripartiti i fondi”.
Ma l’emendamento viene bocciato dalla maggioranza, perché “si tratterebbe- spiega Massimo Iotti del Pd– di un soggetto che sembra basarsi su una totale discrezionalità. Credo che i processi vadano sburocratizzati al massimo, quindi si deve dare la spinta alla partecipazione, non certo a creare un altro organismo di decisione”. Giuseppe Boschini, anche lui esponente dem, ha evidenziato come “le autorità e le figure di garanzia debbano essere previste dove c’è l’esigenza di equilibrio tra l’amministrazione e il cittadino. Nei percorsi partecipativi il cittadino non è una controparte dell’amministrazione, anzi…”.
Ma Bertani ha replicato che “è vero che cittadini e amministrazioni collaborano, ma se si tratta di opere che possono impattare, il cittadino è anche controparte e il processo partecipativo consiste nel costruire un’opinione informata, ascoltare tutti i pareri e arrivare a una decisione condivisa. Se manca la terzietà, il processo partecipativo parte fiaccato”. Per questo aveva presentato un’emendamento in merito, bocciato dalla maggioranza. Il relatore Yuri Torri (Si), infine, ha assicurato: “Abbiamo presentato un progetto di legge che riteniamo equilibrato. Questo non significa che non ci sarà un confronto, anche futuro, e rinnovo la disponibilità a lavorare per migliorare altri aspetti della proposta”.
(Margherita Giacchi)


