COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Partecipazione. La fattoria di Longastrino (FE) diventa il simbolo della legalità

Visita nella provincia di Ferrara della Commissione Statuto dell’Assemblea legislativa. Silvia Piccinini: “I progetti di partecipazione e di educazione alla legalità della nostra Regione stanno andando nella giusta direzione”

Una casa come simbolo del riscatto della legalità. Una stalla di oltre duemila metri quadrati, quattro ettari di terreno, capannoni e casa colonica: la legalità passa anche dall’agricoltura. È la storia della fattoria di Longastrino, frazione di Argenta, a cavallo tra le province di Ferrara e di Ravenna. Un bene confiscato a un pluripregiudicato che oggi è segno di rinascita e che ha ospitato la visita sul territorio da parte della commissione Statuto dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna presieduta da Silvia Piccinini all’interno dell’attività di bilancio dei progetti di partecipazione realizzati da viale Aldo Moro.

“Questo è il simbolo di come i progetti di partecipazione e di educazione alla legalità della nostra Regione vadano nella giusta direzione. In generale i progetti di partecipazione servono a capire le aspettative e le valutazioni dei cittadini: tutti i progetti sono uniti dalla comune ricerca di quella coesione sociale di cui la nostra società ha tanto bisogno”, spiega la presidente Piccinini, che ha sottolinea l’importanza del rilevante numero di progetti legati alle comunità energetiche.

“Grazie al lavoro con Libera e l’associazione Basso Profilo siamo riusciti a realizzare percorsi partecipativi sui temi della legalità e di cura del territorio: da un lato rifaremo vivere una fattoria dando lavoro anche a persone fragili, dall’altro valorizziamo il territorio palustre che caratterizza le nostre terre”, spiega il sindaco di Argenta Antonio Baldini.

La storia della fattoria di Longastrino parla da sola: fino allo sgombero del 2018 il complesso era occupato da un pluripregiudicato e dalla moglie. Ora vi opera un’azienda agricola in confisca provvisoria e grazie ai progetti di partecipazione della Regione vi si vogliono inserire anche attività di inclusione sociale, accoglienza turistica e fattoria didattica.

“Gli spazi della fattoria sono impiegati per attività di educazione con il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni di volontariato locali”, spiega Antonio Monachetti di Libera, l’associazione antimafia che si è battuta in prima persona perché la fattoria tornasse a essere un luogo di legalità. “Il progetto di partecipazione finanziato con 15mila euro dalla Regione Emilia-Romagna riguarda proprio la visita da parte dei cittadini alla fattoria per farne conoscere la storia e aumentare la consapevolezza nella popolazione della pericolosità dell’attività delle mafie anche in Emilia-Romagna e di come sia determinante colpirle sul patrimonio”, sottolinea Monachetti.

Prima di recarsi a Longastrino la commissione si è riunita nei locali del Comune di Argenta per fare il punto sugli altri progetti di partecipazione finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. Cinque progetti che vanno dalla valorizzazione degli spazi della Partecipanza agraria di Cento a interventi sull’area ecologica di Campotto passando per la realizzazione di comunità energetiche a Ferrara e Voghiera.

“Con ‘Partecipanza Sonora’ e ‘Verso un nuovo piano di stazione’ vogliamo valorizzare rispettivamente l’area della Partecipanza di Cento e Campotto”, spiega Leonardo Delmonte, referente del progetto, che ricorda come “‘Partecipanza sonora’ stia coinvolgendo i cittadini per realizzare un ecomuseo all’interno della Partecipanza di Cento con l’elaborazione condivisa di una mappa sonora di comunità dei paesaggi della Partecipanza agraria di Cento. Il progetto su Campotto, invece, vuole aumentare la consapevolezza della comunità di Argenta attorno al valore del patrimonio naturalistico dell’area protetta di Campotto-Parco del Delta del Po e, al contempo, individuare strumenti operativi e strategici per migliorare il livello di accessibilità e fruizione dell’area nel rispetto dei peculiari caratteri naturalistici e in coerenza con gli obiettivi ONU dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile”.

Comacchio, invece, è protagonista di “Un Bene comune”, progetto che mira a coinvolgere cittadini e cittadine, associazioni, enti pubblici e privati in un percorso partecipativo per generare pratiche e politiche comunitarie che rafforzino il senso di legame verso la Manifattura dei Marinati, uno dei simboli turistici, lavorativi ed identitari del luogo.

Poi è stata la volta delle comunità energetiche.

“A Ferrara è partito “‘Grisù energia blu’: l’obiettivo del percorso partecipativo è la co-progettazione di una comunità energetica e/o di un gruppo di autoconsumo, da realizzare all’interno degli spazi rigenerati dell’ex caserma dei pompieri di Ferrara, in gestione al Consorzio Factory Grisù”, spiega Eleonora Castaldi, referente del progetto, che ricorda come “il percorso vuole anche attivare la comunità su temi di interesse generale con conseguente aumento della consapevolezza delle opportunità e dell’impatto delle energie rinnovabili sui costi energetici di imprese e cittadini”.

Comunità energetiche al centro anche del progetto presentato da Voghiera: “Abbiamo lavorato per individuare soluzioni condivise per contrastare la povertà energetica, nella convinzione che la diminuzione dei costi energetici e delle emissioni inquinanti favorisca la coesione delle comunità locali e promuova modelli di inclusione e collaborazione sociale con una maggiore consapevolezza da parte dei consumatori”, spiegano i referenti del progetto, per i quali “vogliamo sensibilizzare la cittadinanza alla creazione di Comunità Energetiche, motivando e informando i cittadini sui vantaggi della partecipazione a queste nuove realtà”.

I progetti di partecipazione hanno raccolto l’apprezzamento dei consiglieri regionali. “La partecipazione è un modo per dare gambe alla sussidiarietà prevista dalla Costituzione. Nello specifico i bandi fatti in provincia di Ferrara hanno superato la diffidenza che spesso caratterizza i progetti di partecipazione nel rapporto con gli enti pubblici: speriamo sia così anche nelle altre province”, spiega Luca Cuoghi (FdI). Soddisfazione anche da parte di Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) per il quale “i fatti dimostrano come sia stato fondamentale il ruolo del terzo settore. Ora occorre anche a livello regionale utilizzare sgravi fiscali per chi dona risorse per recuperare i beni confiscati sul modello dell’art bonus”. Soddisfazione anche da parte di Mirella Dalfiume (Pd) per la quale “i progetti di partecipazione permettono di rafforzare il senso civico e aiutano le persone a esprimere quelle emozioni che nella vita quotidiana trattengono”. “La Regione deve fare più spesso visite sul territorio per verificare i progetti di partecipazione “, sottolinea Maura Catellani (Lega).

L’assessore regionale alla Partecipazione Paolo Calvano richiama le politiche della Regione in materia: “In questi anni sono stati investiti 3 milioni di euro e gli incontri sul territorio, come quello di oggi, dimostrano la lungimiranza nella scelta di promuovere e valorizzare la partecipazione con un’apposita legge, un modo efficace per tenere insieme democrazia rappresentativa e democrazia partecipativa. Grazie alla partecipazione, i cittadini si sono trasformati da semplici fruitori di spazi e servizi pubblici a co-progettatori e perfino gestori. A breve uscirà un nuovo bando per finanziare nuovi progetti di partecipazione anche nel 2024″. Calvano ha ringraziato l’impegno della presidente Piccinini per il sostegno alle comunità energetiche e ha ricordato come “la partecipazione sia un modo per aumentare il valore dei beni comuni”.

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(Luca Molinari)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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