Via libera dall’Assemblea legislativa al nuovo programma (per il 2021-2022) della Giunta regionale di iniziative per la partecipazione (come prevede la legge regionale 15 del 2018). Sui 39 votanti, 23 a favore e 16 astenuti.
Con questo programma, ha spiegato l’assessore al Bilancio Paolo Calvano, si vuole incrementare
la qualità democratica nella fase di elaborazione delle politiche pubbliche; promuovere l’innovazione sociale e istituzionale; favorire la diffusione di opinioni informate, la cittadinanza attiva e la partecipazione dei cittadini ai processi di assunzione delle decisioni e di valutazione di politiche e servizi pubblici; contribuire a una maggiore coesione sociale, attraverso la diffusione della cultura della partecipazione e la valorizzazione di tutte le forme di impegno civico, dei saperi e delle competenze diffuse nella società. Il tutto promuovendo la parità di genere, sostenendo la partecipazione attiva dei giovani e la loro formazione alla cittadinanza attiva, favorendo l’inclusione delle persone
con disabilità, dei soggetti deboli e degli stranieri e l’emersione degli interessi sottorappresentati. L’esponente dell’esecutivo regionale ha poi spiegato che si vuole rafforzare la democrazia e le sue istituzioni, contribuendo a rinnovare la loro azione e facilitando l’utilizzo di pratiche e strumenti di partecipazione, favorire la qualificazione della pubblica amministrazione e dei suoi operatori, oltre a sviluppare il ruolo della Regione Emilia-Romagna come sede di condivisione delle esperienze di
partecipazione, anche attraverso la diffusione e l’utilizzo di piattaforme tecnologiche (come e-democracy), metodologie e strumenti anche di carattere digitale. L’intento, ha concluso l’assessore Calvano, è anche quello di coinvolgere nuovi soggetti (a partire da giovani e donne), anche in piccole realtà territoriali (che devono avere le stesse opportunità delle realtà più grandi); centrale anche il tema della formazione dei soggetti interessati per favorire lo sviluppo di nuove forme di partecipazione.
Per finanziare questi progetti sono già state programmate nel bilancio pluriennale risorse pari a 529mila euro (massimo 15mila euro per ogni progetto). I primi contributi arriveranno a gennaio 2022 e i progetti potranno essere avviati da febbraio 2022. Nel triennio precedente, invece, sono stati presentati 201 progetti, 195 certificati e 113 finanziati.
Da segnalare l’avvio del progetto “Assemblea dei ragazzi e delle ragazze”, promosso dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza e finalizzato a promuovere e valorizzare la partecipazione di ragazze e ragazzi attraverso l’ascolto di esigenze, opinioni e proposte di giovanissimi cittadini su questioni specifiche che li riguardano e che vengono portate all’attenzione delle istituzioni interessate, così da facilitare l’attuazione di politiche più eque ed efficaci. A questo progetto si affianca il progetto “Edemocracy ai tempi del Covid-19: elementi per la costruzione di una piattaforma digitale per processi decisionali ‘virtuosi'”, che si propone di analizzare la qualità dei processi partecipativi supportati da piattaforme digitali messi in atto da amministrazioni pubbliche in Emilia-Romagna a seguito e in relazione all’introduzione delle misure di contenimento della pandemia da Covid. Questo progetto è coordinato dal Dipartimento di psicologia “Renzo Canestrari” e dal Dipartimento di informatica dell’Università di Bologna.
Positivo il giudizio dei consiglieri dei diversi schieramenti su questo provvedimento, considerato utile per consolidare ulteriormente il campo della democrazia.
Ha apprezzato il provvedimento Silvia Zamboni (Europa Verde), giudicando “utile lo stanziamento di nuove risorse per la formazione dei dipendenti pubblici così che possano conoscere e attuare processi di partecipazione fra i cittadini, utilizzando lo strumento più adatto: il cittadino deve essere messo in condizione di co-decidere”. La capogruppo ha poi suggerito di prevedere risorse “per progetti di partecipazione avviati dalla società civile, invitando la Regione a promuovere processi partecipativi su grandi questioni: ad esempio, sui cambiamenti climatici che incidono in tanti ambiti, da quelli produttivi fino ai comportamenti individuali. La partecipazione è importante, l’astensionismo alle ultime elezioni rappresenta un campanello di allarme per tutti”.
“Gli obiettivi di questo programma sono anche condivisibili, a partire dall’equità nell’accesso ai contributi, ma dobbiamo però rilevare che la dimensione tecnica, nei bandi, conta ancora di più rispetto a quella qualitativa”, ha rimarcato la consigliera Maura Catellani (Lega). Inoltre, ha aggiunto, “dobbiamo prendere atto che i piccoli comuni sono quelli che partecipano di meno”. La leghista ha poi spiegato che “il tema della partecipazione si intreccia con quello della semplificazione”.
Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) ha sottolineato l’importanza della partecipazione e della sua programmazione. “La pandemia- ha affermato la capogruppo M5s- ha inciso molto. L’assessore Calvano aveva richiamato, presentando la clausola valutativa
su questo provvedimento, l’accelerazione sull’uso delle tecnologie digitali negli ultimi due anni”. Il digitale, ha aggiunto, “ha trasformato il modo di comunicare fra cittadini e tra cittadini e amministrazioni”. Silvia Piccinini ha concluso sostenendo che “la partecipazione può essere vista come un bene in questa fase di ripartenza economica, forse un obiettivo: occorre spingere su processi di promozione sociale e sulla cittadinanza attiva”.
Palma Costi (Pd) ha parlato di “atto importante: la partecipazione rappresenta un elemento costitutivo della qualità della democrazia, è necessario, con il nuovo programma, aumentare la platea dei partecipanti, coinvolgendo in primis i piccoli comuni”. Nel ribadire che la Regione Emilia-Romagna da anni sta lavorando su queste tematiche, ha spiegato che “altro elemento centrale, in questo programma, è quello dell’innovazione: le tecnologie oggi sono fondamentali, anche per la partecipazione dei giovani e delle donne, inoltre è indispensabile superare la disparità digitale che c’è sui territori”. Plauso poi dalla consigliera al progetto denominato ‘Assemblea dei ragazzi e delle ragazze’, in quanto “è fondamentale ascoltare i nostri giovani”.
(Cristian Casali e Gianfranco Salvatori)