COMUNICATO
Parità, diritti e partecipazione

Partecipazione Piacenza. Amico (ER Coraggiosa): “Negato spazio comunale per spettacolo Lgbtq”

Il consigliere, in un’interrogazione, vuole sapere quali iniziative si intendono adottare nei confronti di un Ente che, attraverso i bandi, è finanziato e sostenuto dalla Regione: “Nessuna incompatibilità culturale può motivare il diniego dello spazio”

La Giunta spieghi quali iniziative intende adottare nei confronti dell’Amministrazione comunale di Piacenza, che la Regione finanzia e sostiene tramite propri bandi, che di fatto “censura attività culturali considerate sgradite e che viola palesemente gli accordi stipulati con le associazioni per l’utilizzo di libere forme culturali al suo interno”. La Giunta chiarisca anche “quali iniziative è intenzionata a prendere per richiamare il Comune al rispetto dei suoi obblighi contrattuali”. Il riferimento è alla decisone del Comune piacentino che, nei giorni scorsi, non ha autorizzato uno spettacolo musicale organizzato dal movimento culturale e da associazioni del mondo Lgbtq.

La domanda è posta dal consigliere Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) alla Regione. Nell’atto ispettivo, il consigliere ricorda la vicenda di alcuni giorni fa avvenuta a Piacenza. Il Comune, scrive, ha negato lo spettacolo “Drag Queen Show” a Spazio 4.0 “motivando tale decisone – peraltro comunicata ai proponenti solamente due giorni prima dell’evento con Pec a firma del dirigente di settore – con l’assunto che l’attività non risponderebbe alla missione educativa di un centro giovanile come Spazio 4.0, gestito dalla Cooperativa Sociale L’ARCO”.

Amico riporta il capitolato del bando di gestione che regola e favorisce “la socializzazione e l’arricchimento culturale della popolazione, con particolare riguardo a quella del quartiere circostante, attraverso l’offerta di una molteplicità di iniziative e attività educative, culturali, ricreative e sportive e momenti di libera aggregazione”.

Secondo il consigliere, “non sussistono incompatibilità di carattere culturale che possano motivare il diniego dello spazio concesso per la realizzazione dello spettacolo in oggetto, come anche stabilito dall’Articolo 9 “ATTIVITA’ ED INIZIATIVE COMPLEMENTARI” che riporta: ‘Al Concessionario è data facoltà di realizzare in orari e periodi dell’anno, in cui non siano previste le attività prevalenti di gestione del Centro, nell’area e nel fabbricato oggetto della concessione, in proprio o in collaborazione con altri soggetti, attività/iniziative/eventi di carattere ricreativo, culturale, musicale, sportivo”.

(Gianfranco Salvatori)

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