“La volontà di Patrick Zaki di continuare il suo percorso universitario nonostante le sfide straordinarie che ha affrontato è un segno di grande coraggio e determinazione. La sua tesi di laurea rappresenta non solo il frutto dei suoi sforzi accademici, ma anche la sua resistenza e la sua resilienza di fronte all’ingiustizia”.
Emma Petitti, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, commenta così la richiesta dello studente egiziano di poter tornare a Bologna per discutere la tesi di laurea i primi di luglio. Zaki, rimasto in carcere per quasi due anni con l’accusa di “diffusione di notizie falsi dentro e fuori il paese”, ha chiesto un permesso speciale al procuratore generale egiziano per poter raggiungere l’Italia dal momento che il processo a suo carico non è ancora concluso.
“Patrick -ha continuato Emma Petitti- ha scelto di guardare al futuro nonostante l’oppressione che ha subito ed è sconcertante che un ragazzo di 32 anni, libero, debba chiedere il permesso per poter venire a concludere il suo percorso di studi in Italia. Lasciare temporaneamente l’Egitto e discutere la tesi a Bologna sarebbe un raggio di speranza in un contesto pieno di ombre. Mi auguro che il suo viaggio in Italia venga concesso e che Patrick possa portare la sua voce e le sue esperienze in un contesto internazionale. Dobbiamo riconoscere l’importanza di offrire sostegno e opportunità a tutti coloro che, come Patrick, sono stati privati della loro libertà per ragioni politiche. Non averlo con noi sarebbe l’ennesimo sopruso e mi unisco quindi all’appello di Amnesty International Italia chiedendo alle autorità egiziane che prevalga l’umanità. Vogliamo abbracciare Patrick a Bologna”.