COMUNICATO
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PENSIONI. FOTI (FDI-AN): APPLICARE SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE SU RIVALUTAZIONE AUTOMATICA

In una risoluzione, il consigliere sollecita un provvedimento per ripristinare gli adeguamenti bloccati ai pensionati con trattamenti superiori ai 1443 euro lordi mensili.

La Giunta regionale si attivi nei confronti del Governo e del Parlamento per sollecitare l’approvazione, nel più breve tempo possibile, di una norma che, “pur con un criterio di gradualità e tenuto conto degli obiettivi di finanza pubblica”, disponga “l’integrale restituzione degli importi maturati per effetto del ripristino della perequazione e la ricostruzione del trattamento pensionistico” a favore dei pensionati che hanno subito il blocco della rivalutazione automatica del trattamento pensionistico negli anni 2012-2013.

È quanto chiede la risoluzione a firma di Tommaso Foti (Fdi-An) affinché sia data “piena ed effettiva attuazione” alla sentenza n. 70 del 2015 della Corte costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità della norma contenuta nelle Disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici (art. 24 comma 25 del Decreto legge 201/2011). A seguito di questa norma- si ricorda nella risoluzione- a circa un terzo degli allora oltre 16 milioni e mezzo di pensionati (dati 2012) non è stato corrisposto l’adeguamento automatico della rivalutazione degli importi pensionistici in quanto beneficiari di assegni che superavano da 3 a 14 volte il trattamento minimo dell’Inps pari a 1443 euro mensili lordi.

La Corte costituzionale- ricorda Foti- ha dichiarato l’illegittimità della norma, pertanto: “i titolari dei trattamenti pensionistici esclusi hanno riacquistato – retroattivamente – il diritto alla rivalutazione dei propri trattamenti pensionistici e, quindi, il titolo ad ottenere sia il pagamento degli arretrati con interessi dalla maturazione al saldo e rivalutazione sia il ricalcolo della pensione, a valere sui trattamenti successivi e sulla determinazione degli assegni futuri”.
Tuttavia- segnala ancora il firmatario della risoluzione- il governo “ha disposto solamente una parziale, e molto limitata, restituzione degli arretrati e una ancora più irrisoria ricostruzione dei trattamenti pensionistici, con grave pregiudizio per i pensionati interessati”. Di qui la richiesta che la restituzione delle somme bloccate abbia “effetti sugli importi degli assegni pensionistici vita naturale durante, inclusa la rivalutazione sull’importo rivalutato per gli anni successivi”.  

“La grave ingiustizia nei confronti di una così vasta platea di cittadini- si legge nel documento- si è consumata nel silenzio delle istituzioni, dei mezzi di informazione e, in una qualche misura anche dei sindacati” .
Di qui , un’ulteriore sollecitazione alla Giunta regionale a richiedere ai parlamentari eletti in Emilia-Romagna di adoperarsi affinché sia data piena ed urgente attuazione a quanto stabilito dalla Corte costituzionale.
Foti fa presente che una richiesta in tal senso è contenuta in due atti già approvati all’unanimità dai Consigli regionali della Toscana e del Veneto indirizzati alle rispettive Giunte regionali.

(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili on line sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/attivita-legislativa)
 
(Isabella Scandaletti)

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