Il sito di interesse comunitario (Sic) marino che verrà attivato a breve finisce al centro di un’interrogazione di Marco Pettazzoni. Il consigliere regionale della Lega nord, facendosi carico delle forti preoccupazioni del comparto della pesca di professione del distretto Alto Adriatico, invita il governo regionale a illustrare le proprie intenzioni visto che “la proposta tocca un’area molto vasta (dal Friuli Venezia Giulia al Veneto e all’Emilia-Romagna) che interessa la fascia di mare che va dalle 3 alle 12 miglia”. E visto che i regolamenti comunitari vietano la pesca da 0 a 3 miglia, rimarca il leghista, “in questa ipotesi cartografica la fascia all’interno della quale saranno previste limitazioni sarà da 0 a 12 miglia”.
In Emilia-Romagna, si legge nelle premesse dell’atto ispettivo, le zone già interdette alla pesca in mare sono di diverse dimensioni: il poligono militare Foce Reno, che si estende fino a 7 miglia, tutte le aree di rispetto delle piattaforme, il rigassificatore di Porto Viro, etc. A queste si andrebbe ad aggiungere il sito di interesse comunitario che assieme alle zone marine protette creano la rete di Natura 2000.
L’esponente del Carroccio domanda quindi all’esecutivo regionale se “si intenda, di concerto con le altre Regioni interessate del distretto Alto Adriatico, concordare una posizione comune a tutela del settore della pesca” e “se si abbia intenzione di chiedere al ministero dell’Ambiente la proroga degli attuali termini di scadenza, allo scopo di istituire un tavolo tra Regione, Ministero, associazioni di categoria e marinerie”. Infine, Pettazzoni invita la Giunta ad “approfondire scientificamente il problema con nuovi studi per arrivare alla definizione di un protocollo condiviso”.
(Andrea Perini)