Il consorzio di bonifica di Piacenza chiede da anni ai cittadini una tassa di “due miliardi e mezzo di vecchie lire” per lavori che riguardarono i collettori rifiuto (canale nella zona sud-est della città) e settentrionale (parallelo al fiume Po). Ma il Comune stimò un costo di manutenzione delle opere di “50-100 milioni di lire”.
Per ovviare al problema Tommaso Foti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia-An, ha presentato un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale se il Comune abbia richiesto di escludere dal perimetro di bonifica i due collettori “a 30 anni di distanza dalla delibera” che a tutt’oggi è operativa.
Foti sottolinea che nel 1987 il Comune deliberò il passaggio dei due canali dalla bonifica all’amministrazione, come opere fognarie, ma nonostante siano passati 30 anni i condomini pagano ancora la tassa.
(Tutti gli atti consiliari – dalle interrogazioni alle risoluzioni, ai progetti di legge – sono disponibili online sul sito dell’Assemblea legislativa al link: http://www.assemblea.emr.it/leggi-e-atti/oggetti-assembleari)
(Andrea Perini)