Con un’interrogazione, discussa in Assemblea legislativa, Federico Amico (Emilia-Romagna Coraggiosa) sollecita soluzioni per superare le criticità nell’istituto penale minorile di Bologna, a partire dalla carenza d’organico su sicurezza e sanità. In particolare, il consigliere chiede all’esecutivo regionale di interpellare il ministero della Giustizia.
Lo scorso 13 dicembre il presidente della commissione Parità Amico ha visitato con la vicepresidente Pillati l’istituto minorile del Pratello, accompagnati dal garante bolognese dei detenuti Antonio Ianniello.
Amico evidenzia, citando le rilevazioni della CGIL (sindacato che ha visitato la struttura lo scorso settembre), “gravi carenze come la mancanza di letti (per alcuni minori il posto letto attualmente è garantito da un materasso di fortuna sul pavimento), scarsa pulizia, camere detentive senza finestre o senza il secondo cancello”. Inoltre, aggiunge, “i circa 30 agenti di polizia penitenziaria che lavorano nell’istituto non sono sufficienti ad assicurare la sorveglianza nelle sezioni, la vigilanza nella fase delle ore d’aria e il controllo delle attività trattamentali interne, così come a garantire la scorta dei detenuti diretti ai tribunali e a strutture sanitarie esterne”. Specifica poi il consigliere: “Il rapporto numerico tra agenti e minori, un tempo di due a uno, attualmente è quasi di uno a uno per effetto dell’apertura nell’ottobre 2021 del secondo piano detentivo, che ha di fatto raddoppiato la capienza regolamentare dell’istituto (passata da 22 a 40 posti)”. Al Pratello, prosegue, “risulta fortemente sottodimensionata anche l’area sanitaria, manca, ad esempio, una poltrona odontoiatrica”.
Amico riferisce che “la Regione Emilia-Romagna ha già comunicato al dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità la sua preoccupazione riguardo a un assetto organizzativo e logistico che rischia di inficiare gli effetti positivi derivanti dagli sforzi profusi da tutti i soggetti coinvolti nei percorsi rieducativi e di inserimento sociale”. Rimarcando poi, sulle scelte romane, che “l’ampliamento dell’azione punitiva proposto dal cosiddetto decreto Caivano (convertito in legge a novembre) si pone in netto contrasto con i principi di un modello rieducativo che fino a oggi ha dato prova di funzionare, favorendo invece una pericolosa uniformazione degli strumenti penali destinati ai minori con quelli destinati agli adulti”.
“In Italia – si legge nell’atto – al 30 novembre i detenuti minorenni erano 502 (di cui 14 ragazze). Nel carcere del Pratello attualmente sono 43 (un numero che nel corso dell’anno è arrivato a 48), di cui solo 6 sono nati in Italia e almeno 20 sono minori stranieri non accompagnati. Nella struttura bolognese sono presenti anche detenuti maggiorenni che hanno iniziato il percorso carcerario prima dei 18 anni”.
La risposta arriva dall’assessore regionale Igor Taruffi: “Sul personale al Pratello condividiamo le preoccupazioni del consigliere Amico. Serve un confronto con il ministero e confermiamo la nostra attenzione sul tema. Anche il tribunale dei minori di Bologna soffre di carenza di personale e insisteremo affinché il governo nazionale faccia la propria parte”.
Federico Amico, nel dichiararsi soddisfatto della risposta dell’assessore, ribadisce la necessità di recupero e reinserimento del detenuto, a partire dal minore.
(Cristian Casali)