COMUNICATO
Sanità e welfare

Question time Arletti (FdI): “Fare chiarezza sul futuro dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola”

Con un’interrogazione, sottoscritta anche da Ferdinando Pulitanò, si pone il tema del futuro dell’ospedale di Mirandola. “Stiamo assistendo a uno sbilanciamento verso il centro della provincia, siamo preoccupati”, afferma Arletti.

La giunta chiarisca la sua posizione in merito al futuro dell’ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola e in che modo si intenda garantire il futuro del pronto soccorso.

Sono le richieste dell’interrogazione odierna presentata dai consiglieri di Fratelli d’Italia Annalisa Arletti (prima firmataria) e Ferdinando Pulitanò. 

“I Pronto Soccorso della regione – spiegano i consiglieri -, e in particolare quelli della parte nord della provincia di Modena come Carpi e Mirandola, stanno progressivamente perdendo personale. In particolare, risulta che da tempo persista una grave carenza di organico presso l’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola”.

Vengono evidenziate da Arletti e Pulitanò anche criticità sul Pronto soccorso di Mirandola. “Oltre alla carenza di personale, si prospetta una riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza. Già nel 2021 si era paventata l’ipotesi di un ridimensionamento del pronto soccorso, con conseguente difficoltà nella gestione degli accessi all’ospedale. In tale scenario, i cittadini sarebbero costretti a rivolgersi alle strutture di Modena, Carpi, Baggiovara o ai comuni limitrofi in Lombardia, con disagi significativi, soprattutto per le
persone anziane”. Infine, rimarcano i firmatari, “a partire dal primo novembre 2025 è previsto il termine dell’impiego di medici a gettone nei Pronto Soccorso di Carpi e Mirandola”.

Tutte questioni sulle quali è stato chiamato a rispondere l’assessore alle Politiche per la Salute Massimo Fabi. 

“Il pronto soccorso di Mirandola rientra nella più ampia riorganizzazione dei servizi e siamo in un momento di intensa fase di coprogettazione”, ha chiarito l’assessore, parlando dell’istituzione di una cabina di regia da parte della direzione dell’Ausl di Modena, di concerto con la direzione dell’azienda ospedaliera universitaria, che coinvolge anche attori istituzionali, comitati consultivi, rete del volontariato: il tutto, allo scopo di “individuare soluzioni concrete per il riassetto”. “Prosegue inoltre l’intensa ricerca di personale medico – ha proseguito Fabi -. Accanto ai bandi già attivi, è prevista la pubblicazione di un bando interaziendale con espletamento del concorso entro settembre”. Fabi ha dato rassicurazioni sull’impegno costante per il rafforzamento del presidio ospedaliero di Mirandola, per il quale sono previsti interventi strutturali, la riqualificazione dell’ala est e dell’ala ovest, l’attivazione della sezione di medicina dell’urgenza e una di semintensiva multidisciplinare, oltre alla riorganizzazione dei parcheggi interni e all’acquisizione di nuove strumentazioni.

“Apprendiamo con favore della creazione della cabina di regina – ha affermato Arletti –. Tuttavia, anche se l’elenco degli interventi è stato dettagliato, è un po’ come una lista della spesa: ci saremmo aspettati una risposta più politica in merito al futuro di tutta la zona dal punto di vista sanitario. Perché per noi la priorità è quella di garantire un accesso realmente equo alla rete ospedaliera. Non possiamo permetterci di indebolire i presidi locali, ma dobbiamo individuare soluzioni per migliorare l’assistenza sanitaria. Ricordo che l’ospedale di Mirandola ha già visto chiudere il punto nascita: deve esserci una strategia chiara per questi territori, altrimenti non si può parlare di rete diffusa”.

(Brigida Miranda)

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