COMUNICATO
Governo locale e legalità

Question time Bondavalli (Lista Bonaccini): “Aggiornare la mappa dei beni sequestrati alla criminalità organizzata”

La capogruppo chiede un particolare dettaglio su Reggio Emilia e auspica azioni di sensibilizzazione per rendere più rapide le procedure di trasferimento dei beni alle comunità locali

“Avere i dati aggiornati sui beni della criminalità organizzata confiscati e assegnati in Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Reggio Emilia”.

Ad avanzare la richiesta è Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini), la quale ricorda come “sulla base delle informazioni rese disponibili dall’agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC) attraverso la banca dati “OPEN Re.G.I.O” e aggiornate al febbraio scorso, nella provincia di Reggio Emilia sono 17 le procedure in gestione, per 316 immobili e 31 aziende, a fronte di un’assegnazione intervenuta solo per 3 immobili e 15 aziende”.

Evidenziando “la forte discrepanza fra il numero dei beni confiscati e quelli effettivamente assegnati”, Bondavalli richiama il ruolo della Consulta regionale per la legalità e soprattutto l’azione svolta su aziende e beni confiscati alle mafie “che, una volta restituiti alle comunità, rappresentano realtà e simboli di particolare rilievo” e ricorda come “il mancato utilizzo degli immobili e soprattutto i ritardi nei processi di rilancio o liquidazione delle aziende sono riconducibili in misura significativa alle lunghe procedure di assegnazione: una oggettiva criticità a monte del processo che può limitare fortemente la valorizzazione di quanto può essere messo a disposizione delle comunità”.

Nel tentativo di velocizzare le procedure di assegnazione, quindi, la capogruppo auspica un’opera di sensibilizzazione della giunta nei confronti del governo e dell’agenzia nazionale che amministra i beni confiscati “consentendone la restituzione alle comunità locali, anche come esito concreto e visibile dell’affermazione della legalità e dell’efficacia delle misure di contrasto all’eversione messe in campo dalle Istituzioni”.

Il sottosegretario alla Presidenza della giunta Davide Baruffi ha confermato l’impegno dell’esecutivo regionale sul tema, testimoniato anche dall’azione di mappatura georeferenziale attuata in collaborazione con l’Università di Bologna “per approfondire anche la consistenza e qualità dei beni sequestrati. Dal 1996, quando è entrata in vigore la legge nazionale sui beni confiscati alla criminalità organizzata, sono 276 i beni sottratti, di cui 81 destinati e consegnati, mentre sono 195 quelli ancora gestiti dall’Agenzia nazionale perché spesso questi immobili sono affetti da criticità burocratico-amministrative come ipoteche o con occupazione sine titulo“.

Baruffi ha poi sottolineato come la maggior parte degli immobili sequestrati siano stati assegnati e consegnati ai comuni che quasi sempre li hanno adibiti a funzioni sociali. “Questo -conclude il sottosegretario- conferma l’importanza della restituzione, non solo per una questione formale, ma anche per le evidenti ricadute pratiche generate. L’intervento del governo è poi più che auspicabile per rendere sempre più celere l’iter che parte dal sequestro e che si conclude con la consegna vera e propria alla collettività”.

Bondavalli si è quindi detta soddisfatta delle risposte ottenute e più ancora per la sollecitazione che si vuole porre al governo “E’ una richiesta che ci perviene non solo dalla Consulta regionale per la legalità -conclude Bondavalli- ma anche da tutte le nostre comunità”.

(Luca Boccaletti)

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