“Specificare le azioni concrete previste dalla Regione Emilia-Romagna per accelerare l’identificazione delle aree idonee all’installazione di impianti a fonti rinnovabili”.
E’ Paolo Burani (Alleanza Verdi e Sinistra) a sollecitare l’esecutivo regionale sul tema delle fonti rinnovabili. Ricordando come il PNIEC (Piano nazionale integrato per energia e clima), legge 199/2021 e decreto aree idonee del 2024 abbiano definito principi, criteri omogenei e soprattutto obiettivi minimi e finali di potenza da raggiungersi per ogni regione entro il 2030, demandando la definizione dei criteri a uno o più decreti ministeriali, fa presente come “al momento la Regione ha raggiunto solo il 22,8% dell’obiettivo fissato, evidenziando un ritardo stimato di circa 7,5 anni rispetto alle scadenze previste”.
A fronte dei 6,33 Giga Watt fissati quale obiettivo finale per l’Emilia-Romagna, Burani richiama il Patto per il Lavoro e per il Clima che prevede una totale decarbonizzazione del sistema energetico entro il 2035 e rifacendosi anche alle proposte recentemente avanzate da Legambiente, ricorda l’impegno personale dello stesso de Pascale il quale nelle linee di mandato presentate nelle scorse settimane, ha confermato la nuova legge regionale in materia.
Dichiarandosi sicuro che ”la nuova legge regionale sulle aree idonee faccia parte di un ampio pacchetto di misure regionali tra cui Piano energetico regionale, e nuova legge per il clima a testimonianza dell’impegno della Regione verso la transizione verde”, il consigliere auspica che si possa “mettere fine all’attuale giungla e conflittualità sul territorio, salvaguardando il paesaggio e le produzioni agricole, mentre si semplificano gli investimenti in locazioni coerenti come coperture di capannoni e edifici, parcheggi, aree dismesse e residuali”.
Dalla situazione descritta e richiamando l’esempio di altre Regioni tra cui Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia e Sardegna, Paolo Burani trae il proprio atto ispettivo per capire in dettaglio “quali siano le tempistiche previste per l’adozione della legge regionale sulle aree idonee, in ottemperanza al termine di 180 giorni dalla data di entrata in vigore del Decreto Aree Idonee avvenuto lo scorso 3 luglio 2024”.
In fase di risposta, l’Assesssora all’Ambiente, Programmazione territoriale, Mobilità e Trasporti, Infrastrutture Irene Priolo ha confermato come la Legge 199/2021 “ha definito sia in via sostanziale che in via processuale l’iter per la definizione delle aree, rimanendo fermo il concetto che fino alla fine dell’iter rimangono in vigore le linee guida nazionali del 2010 già recepite dalla Regione. Nonostante i 4 ricorsi promossi davanti al Tar del Lazio e la pronuncia del Consiglio di Stato che ha parzialmente sospeso il decreto sulle aree idonee, l’Emilia-Romagna ha deciso di iniziare l’iter di formazione di una legge regionale, che approderà in Assemblea legislativa dopo Pasqua, tutta tesa a cercare un valido equilibrio tra impianti a fonti rinnovabili e tutela del territorio”
Paolo Burani si è quindi dichiarato soddisfatto delle risposte ottenute e ha rimarcato l’importanza “che la Regione Emilia-Romagna si dia un tempo congruo per un percorso il più ampio e partecipato possibile. Il tema della transizione sostenibile non è solo una questione tecnica, ma rappresenta un’importante sfida culturale per tutti noi”
(Luca Boccaletti)
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