Garantire una maggiore coerenza tra la decisione politica di interrompere i rapporti con lo Stato di Israele e le attività operative delle società pubbliche e partecipate regionali. A chiederlo è, con un’interrogazione, Paolo Burani (Avs).
“La Regione Emilia-Romagna ha recentemente deciso di interrompere le relazioni istituzionali con lo Stato di Israele per condannare i bombardamenti dell’esercito israeliano che, secondo rapporti delle Nazioni Unite e di organizzazioni per i diritti umani, hanno causato la morte di decine di migliaia di civili nella Striscia di Gaza. Si apprezza la decisione del Presidente Michele de Pascale di sospendere i rapporti istituzionali con il governo israeliano, ribadendo che tale scelta è rivolta esclusivamente verso l’attuale governo e non coinvolge né il popolo israeliano né le comunità ebraiche presenti sul territorio. Nonostante questa interruzione formale dei rapporti istituzionali, permangono forme di collaborazione economica tra soggetti pubblici regionali e aziende israeliane operanti in diversi settori produttivi –spiega il consigliere– quali iniziative intenda adottare per garantire una maggiore coerenza tra la decisione politica di interrompere i rapporti con lo Stato di Israele e le attività operative delle società pubbliche e partecipate regionali, con particolare riferimento a collaborazioni culturali, gemellaggi, eventi e rapporti commerciali con aziende israeliane”.
“A fronte delle gravissime violenze in atto nella striscia di Gaza che continuano a colpire duramente della popolazione civile, come dimostrano anche i drammatici eventi degli ultimi giorni e in considerazione del procedimento avviato dalla Corte penale internazionale nei confronti del Primo ministro israeliano, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità –spiega la Sottosegretaria alla presidenza della giunta Manuela Rontini– il presidente de Pascale ha inviato una lettera agli assessori, ai direttori della Regione Emilia-Romagna, delle sue agenzie, delle aziende sanitarie regionali, invitandoli a interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto governo e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili, che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non verrà ripristinato. Anche oggi mi preme evidenziare che questa posizione è assunta nei confronti dell’attuale governo israeliano, non del popolo israeliano, né tantomeno delle persone di religione ebraica e delle comunità ebraiche presenti in Emilia-Romagna, da sempre protagoniste del dialogo interreligioso e dell’impegno contro ogni forma di violenza”.
“Prendiamo atto con soddisfazione che c’è stato un proseguo dopo la dichiarazione e della lettera mandata agli assessori – ha replicato Burani- forse dovremmo istituire un modello che vigili sul profilo etico delle aziende pubbliche e private, con cui abbiamo rapporti politici e amministrativi, nell’arco di questa legislatura”.
Dopo la replica di Burani, è intervenuta la capogruppo di Fratelli d’Italia, Marta Evangelisti, chiedendo venga verbalizzato che “il 31 maggio su questo argomento il gruppo di Fratelli d’Italia ha depositato un atto ispettivo che chiedeva informazioni sulle relazioni tra la Regione e lo Stato di Israele, di cui oggi in aula abbiamo ascoltato in parte la risposta. Mi auspico ci sia stato un disguido a livello istituzionale, perché diversamente verrebbe meno quel rispetto del confronto politico che deve porre tutti i partiti politici e tutti i gruppi assembleari sullo stesso piano”.
(Giorgia Tisselli)



