Promuovere la diffusione delle buone pratiche “salva-fauna” tra le aziende agricole, le cooperative e le associazioni di categoria. A chiederlo è il consigliere del Movimento 5 Stelle, Lorenzo Casadei.
“Con l’avvio delle operazioni di sfalcio stagionale nei prati e nei campi da foraggio, si manifesta con drammatica regolarità il fenomeno della strage silenziosa di cuccioli di fauna selvatica, in particolare di caprioli, spesso travolti dai mezzi agricoli in azione. Recenti segnalazioni, come quelle del Rifugio Matildico di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, documentano un aumento degli accessi di animali feriti o mutilati, con interventi chirurgici complessi o, nei casi più gravi, l’eutanasia forzata. Nonostante esistano metodi alternativi ed economicamente sostenibili, come lo sfalcio a zone, il taglio progressivo dall’interno verso l’esterno o l’uso di droni termici per individuare preventivamente la fauna nei campi, queste pratiche risultano ancora scarsamente diffuse”, spiega il consigliere.
“È necessario adeguare costantemente i sistemi di sicurezza e monitoraggio della fauna selvatica – per questo, Casadei chiede alla Giunta -quali siano le misure previste per promuovere la diffusione delle buone pratiche “salva-fauna” tra le aziende agricole, le cooperative e le associazioni di categoria, anche attraverso il sostegno all’adozione di tecnologie innovative e la promozione di forme strutturate di collaborazione con i centri di recupero della fauna selvatica”.
“La Regione Emilia-Romagna è impegnata da tempo nella previsione di misure volte alla diffusione di pratiche che rispettino e migliorino la biodiversità, sia vegetale che animale – ha risposto la Sottosegretaria Manuela Rontini – in particolare, tali azioni vedono più attenzione nelle aree di maggior conservazione quali siti natura 2000, in cui sono presenti divieti specifici all’utilizzo di diserbanti e in cui, in qualunque periodo dell’anno, è vietato bruciare le stoppie e le paglie. Nelle stesse aree è vietato trinciare la vegetazione arborea nei periodi di riproduzione. La stessa politica agricola comunitaria prevede misure obbligatorie, alcune delle quali promuovono la diffusione di buone pratiche per la salvaguardia della biodiversità animale riguardanti la tutela dei suoli, dell’acqua, della biodiversità e del benessere animale”.
Il consigliere Casadei ha replicato dicendo di ritenersi soddisfatto “vedo l’impegno della Giunta per ridurre l’impatto delle imprese agricole che operano in un territorio naturale”.
(Giorgia Tisselli)


