“La giunta vuole aggiornare le convenzioni con le strutture private accreditate integrando negli accordi il tempo minimo garantito di visita ai degenti?”.
A chiederlo, in un’interrogazione, è Valentina Castaldini (Fi) che ricorda come “contrariamente alle strutture pubbliche che sono obbligate a rispondere alle circolari regionali a loro indirizzate, le strutture di degenza private accreditate hanno, in molti casi, mantenuto un regime di visita ai malati contingentato, permettendo in alcuni casi esclusivamente le visite su prenotazione. Questa richiesta è a costo zero, non serve andare dalla Meloni e chiedere fondi, non serve fare una Conferenza Stato-Regioni, ma solo un po’ di umanità. Grazie alla sottoscritta il 7 febbraio scorso nelle strutture pubbliche sono tornate le visite in presenza, ora bisogna trovare una soluzione complessiva: non serve un euro, non serve l’aiuto dello Stato, ma solo verificare che anche il privato accreditato abbia le stesse circolari che ha il pubblico”.
Netta la risposta dell’assessore alla Sanità Raffaele Donini per il quale “Castaldini ha ragione tre volte: la circolare regionale sugli accessi agli ospedali è valida per tutte le strutture sia pubbliche, sia private: sarà mia premura verificare che venga rispettate in tutte le strutture accreditate”.
Parole alla luce delle quali Castaldini si è detta “molto soddisfatta perché questa è una parte di umanità fondamentale per discutere del tema sanità”.
(Luca Molinari)