Potenziare le cure palliative in relazione ai posti letto riservati negli hospice, alla presa in carico di malati non oncologici e alla continuità dei trattamenti non solo negli ultimi 30 giorni di vita. È quanto richiesto da Valentina Castaldini (Forza Italia) con un’interrogazione a risposta immediata in Aula.
“Nella finanziaria 2024 -ha spiegato la consigliera- è incrementato di 10 milioni di euro annui l’impegno economico per l’accesso alle cure palliative. All’Emilia-Romagna, nella ripartizione delle risorse per l’investimento ‘Casa come primo luogo di cura’, per il 2024 sono stati assegnati 41 milioni e 19 milioni da Pnrr. Per il 2025 altri 41 milioni oltre a 21 milioni da Pnrr, per raggiungere il target del 90% della popolazione di età superiore ai 65 anni seguita in Assistenza domiciliare integrata (Adi). Il piano di potenziamento delle cure palliative 2024, da presentare entro il 30 gennaio, ad oggi è ancora in corso di elaborazione da parte della Regione”.
“Poiché risulta che non ci sono strutture dotate di equipe di cure palliative né equipe di cure domiciliari attive nella Usl di Parma, che i malati oncologici nel 2022 seguiti in Adi con cure palliative negli ultimi 30 giorni di vita sono stati il 25% del totale e che i dati sanitari dell’Emilia-Romagna monitorano le cure palliative relativamente al solo fine vita oncologico, la giunta chiarisca come intende implementare le cure palliative. Spieghi inoltre cosa non funziona. Si tratta solo di una questione organizzativa? Se si potenziano le cure palliative le richieste di suicidio assistito diminuiscono sensibilmente”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Sul tema della medicina palliativa la Regione prosegue il suo impegno negli ospedali e a domicilio con le professionalità a disposizione. Il Piano di potenziamento è in via di definizione perché la scadenza del 31 gennaio non è perentoria in quanto collegata al riparto del Fondo sanitario nazionale. I pazienti assistiti con le cure palliative sono passati da oltre 11mila del 2018 agli oltre 20mila del 2022 a fronte di un investimento che è salito da 27 a 44 milioni di euro. I giorni di attesa per il ricovero in hospice sono in diminuzione e i pazienti in carico sono aumentati dai 6mila del 2020 agli 8mila del 2023. E’ dovere del sistema sanitario ridurre dolore e sofferenze accompagnando nel percorso anche i familiari senza però incidere sulla libera determinazione dell’individuo come stabilito dalla Corte suprema”.
La consigliera si è detta non soddisfatta: “Ad oggi non c’è notizia sul Piano di potenziamento e i dati elencati riguardano solo i pazienti oncologici. Spero che arrivi in fretta un tavolo per predisporre il Piano di potenziamento”.
(Lucia Paci)


