Conoscere i risultati ottenuti nel contrasto alla peste suina africana (Psa) a seguito della strategia messa in campo dalla Regione. A chiederlo è Fratelli d’Italia con un’interrogazione a risposta immediata. Il consigliere proponente chiede alla giunta anche “se intenda rafforzare la strategia di depopolamento dei cinghiali avviata con incentivi agli Ambiti territoriali di caccia (ATC)” e in generale “quale strategia intenda mettere in campo per la messa in sicurezza del comparto suinicolo e della filiera dei salumi”.
Nel ricordare il recente ritrovamento di una carcassa di cinghiale infetto da Psa, avvenuto l’11 aprile, e il fatto che sia “a rischio una filiera tutta emiliana, da 850 milioni di euro alla produzione e 1,7 miliardi al consumo”, il consigliere evidenzia come “la strategia messa in campo dalla Regione si è rivelata quantomeno inadeguata, poiché da subito fondata pressoché esclusivamente sulle limitazioni all’attività venatoria”. “E’ questo solo l’ultimo di una lunga serie di atti con i quali abbiamo interrogato la giunta sul tema. La peste suina africana era ampiamente prevista in una regione che vanta una delle filiere più importanti di allevamento e trasformazione delle carni suine. Ma qui, con una mano si ostacola la pratica venatoria e con l’altra si varano calendari puntualmente impugnati dalle associazioni ambientaliste. Prego l’assessore di astenersi dal giochino dello scaricabarile sul governo”, ha precisato Fdi.
A rispondere in aula è stato l’assessorato competente in materia.
“Siamo di fronte a una grande emergenza nazionale -ha spiegato l’assessore- e, a due anni dal primo ritrovamento, non c’è ancora una strategia nazionale chiara. Non è il tempo delle distinzioni politiche, ma è tempo di lavorare tutti insieme. La Regione non ostacola l’attività di depopolamento dei cinghiali, abbiamo aumentato tutte le possibilità di caccia, controllo e selezione, anche attraverso l’autodifesa che gli agricoltori possono praticare. Abbiamo previsto risorse per gli Atc, 500mila euro per il 2023 e 900mila per il 2024, che si sommano ai 5 milioni che diamo alle Province. Questa Regione ha assegnato due milioni di euro alla struttura commissariale non ancora utilizzati, perché la struttura stessa non è operativa. Abbiamo stanziano inoltre 10milioni sui bandi per la biosicurezza nell’ambito del piano di sviluppo rurale. Colgo l’occasione per ringraziare i nostri servizi sanitari che hanno evitato che la Psa entrasse negli allevamenti”.
Il consigliere di Fdi si è dichiarato “non soddisfatto della risposta, poiché in altre regioni la tempestività con cui si è preso in esame il problema è stata ben superiore”.
La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)
(Brigida Miranda)