Assicurare la piena attuazione del modello territoriale fondato sulle Case della comunità, per garantire un’organizzazione più efficiente, accessibile e integrata dell’assistenza sanitaria primaria. È la richiesta di Giovanni Gordini (Civici con de Pascale) che attraverso un’interrogazione a risposta immediata in Aula invita la giunta a chiarire le linee di indirizzo per accompagnare l’evoluzione del ruolo dei medici di medicina generale, anche alla luce delle recenti disposizioni regionali che disciplinano le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft), ovvero raggruppamenti di medici di base, e le Unità complesse di cure primarie (Uccp).
“L’Accordo collettivo nazionale per i medici di medicina generale firmato nel 2024 -ha puntualizzato Gordini- introduce significative innovazioni che entreranno in vigore da quest’anno, con l’obiettivo di riorganizzare il sistema della medicina generale, attribuendo un nuovo assetto al ruolo del medico di famiglia. Tra le principali novità figura l’introduzione del ‘Ruolo unico del medico di assistenza primaria’, che prevede la possibilità, per i medici già titolari di incarico a tempo indeterminato, di transitare nel nuovo assetto organizzativo, svolgendo la propria attività all’interno delle Aft e delle Uccp. Nonostante a livello nazionale non sia ancora disponibile un quadro legislativo e contrattuale definitivo, l’Emilia-Romagna ha già avviato un percorso regionale coerente con i principi del Pnrr, sostenuto da un impegno rilevante delle Aziende Usl e da una visione strutturale condivisa con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie”.
“Tale percorso, che integra medicina generale, assistenza infermieristica, specialistica ambulatoriale, servizi sociali e percorsi di cronicità -ha proseguito il consigliere- necessita ora di una esplicitazione più definita, al fine di garantire una governance stabile, orientare gli investimenti futuri e assicurare ai cittadini uniformità e qualità nell’accesso ai servizi territoriali”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Massimo Fabi: “L’assistenza territoriale è un settore cruciale per il Servizio sanitario regionale. In Emilia-Romagna sono nate le Case della salute diventate poi di Comunità: abbiamo costruito percorsi innovativi seppure in un contesto di carenza di fondi e personale. L’accordo con i medici di base ha grande rilievo, eliminando la distinzione con il medico di continuità e superando la frammentazione. Il primo passo è l’approvazione dell’atto di programmazione delle aggregazioni territoriali a cui verrà data completa attuazione nei prossimi mesi rappresentando il nucleo delle cure primarie. In queste settimane, con i tecnici del settore Sanità e i sindacati ci confronteremo anche coi pediatri di libera scelta per avviare sperimentazioni locali. L’Emilia-Romagna ha sempre avuto un ruolo centrale per l’assistenza territoriale e vogliamo mantenerlo: l’ex assessore Giovanni Bissoni è stato un grande innovatore di questo percorso”.
Il consigliere replicato: “Giusto richiamare la nascita di questo percorso e cercare di attivare in tempi brevi le novità per mostrare ai cittadini che stiamo dando concretezza ai progetti”.
(Lucia Paci)


