COMUNICATO
Sanità e welfare

Question time Lega: “Autismo, la Regione spieghi come si utilizza l’assegno di cura”

“La giunta dica come si sono svolte le collaborazioni con le associazioni dei familiari delle persone affette da autismo”. L’assessore al Welfare: “Percorso condiviso con le associazioni. Possibile modificare i criteri di accesso ai contributi”

La Regione spieghi “se e in che modo si è svolta la collaborazione con le associazioni dei familiari delle persone con ASD (disturbo dello spettro autistico) nell’individuazione delle indicazioni per l’utilizzo dell’assegno di cura”.

E’ la domanda posta dalla Lega al question time con un’interrogazione in cui richiamava un precedente accesso agli atti. La giunta aveva risposto che i criteri per il riconoscimento degli assegni di cura erano: la certificazione attestante che il beneficiario è una persona con gravissima disabilità comportamentale dello spettro autistico ascritta al livello 3 della classificazione del DSM-5, oppure il nucleo familiare è in situazione di particolare difficoltà per una delle seguenti condizioni: a) sono presenti più persone con disabilità; b) sono presenti familiari che per condizioni di salute non sono in grado di prestare adeguata cura; c) nucleo monogenitoriale. Al question time, il Carroccio ha anche chiesto “se i criteri 1 e 2, indicati nella risposta ricevuta all’accesso atti, devono essere entrambi soddisfatti o se fosse sufficiente soddisfarne uno solo”. L’assegno di cura, infatti, secondo la Lega è “strumento sostanziale per sopperire ad esempio alle carenze del pubblico che non sempre riesce a garantire un’assistenza adeguata”. Nell’ultimo Pria (Piano regionale integrato per assistenza a persone con disturbo spettro autistico) 2023-2027 c’è un passaggio sull’assegno di cura: i familiari chiedevano un voucher. La giunta risposte che era meglio deviare le risorse sull’assegno di cura. Ad oggi, c’è ancora “molta confusione”.

L’assessore al Welfare ha ricordato che delibera del 2022 ha definito le linee per il fondo per inclusione delle persone con disabilità. “All’Emilia-Romagna spettano 7,5 milioni di euro per l’autismo. La programmazione è stata elaborata in un gruppo di lavoro con famiglie, associazioni e federazione di associazioni di disabili. Hanno partecipato anche professionisti di Asl e Comuni ed è stato sentito il parere delle autonomie locali. La delibera prevede che gli ambiti territoriali sociali, con le associazioni, potranno scegliere come programmare le risorse. C’è stata quindi condivisione. Con le associazioni si è deciso che almeno il 20% delle risorse saranno destinate, cioè 1,5 milioni, agli assegni di cura. E con le stesse associazioni saranno decise sia le risorse sia ii criteri di accesso, che potranno comunque essere modificati. Fino ad oggi ci sono 263 assegni. Non sappiamo se saranno ancora disponibili le risorse nazionali pe ril 2024 e il 2025″.

La Lega ha preso atto della possibilità di modificare criteri di accesso agli assegni, auspicando “che da subito ci si attivi. I familiari ci dicono che spesso si trovano in un labirinto burocratico. Il fondo del governo per la disabilità arriva a 435 milioni, con un incremento di 85 milioni”.

(Gianfranco Salvatori)

La comunicazione istituzionale del Servizio informazione dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna dal 12 aprile 2024 è soggetta alle disposizioni in materia di “par condicio” (legge 28/2000)

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