Aggiornare le Linee di indirizzo regionali “per la prescrivibilità dei dispositivi di monitoraggio della glicemia al fine di permettere la prescrivibilità di tutte le tecnologie rispondenti alle necessità dei pazienti diabetici e, conseguentemente, di superare l’attuale fornitura in essere con un unico operatore economico”.
E’ la domanda del consigliere Daniele Marchetti (Lega) al Question time posta alla giunta. Gli ammalati di diabete sono in crescita in tutta Italia e in Emilia-Romagna il trend vede un aumento “dal 3,3% del 2000 al 5% nel 2020, con un numero di totale di pazienti pari a circa 230mila persone” con un costo annuo di 3.086 euro contro i 3.500 a livello nazionale. La gestione integrata del paziente prevede il monitoraggio continuo della glicemia con dispositivi che, senza prelievi di sangue, mettono in contatto la persona e il medico. Il consigliere evidenzia, però, che le Linee di indirizzo regionali “non consentono, ai fini della prescrivibilità, di superare la distinzione tra dispositivi FGM (intermittente) e dispositivi CGM (in tempo reale) di nuova generazione, che rispondono alle stesse esigenze di misurazione della popolazione diabetica”.
Al consigliere ha risposto in Aula il sottosegretario alla Presidenza della giunta, Davide Baruffi: “Per supportare l’uso dei dispositivi, la Regione ha messo in campo azioni utili per definire le linee di indirizzo, al fine di avere un approccio diagnostico e terapeutico omogeneo”.
Marchetti si è detto “insoddisfatto. Non si affronta di petto la tematica. Si parla di telemedicina eppure siamo fermi a 10 anni fa per monitor diabetici. Si continua con procedimenti di gara che escludono alcuni. Le gare di acquisto non garantiscono la concorrenza fra privati. La Regione Emilia-Romagna lamenta mancanza di risorse, ma non stupitevi se vi chiediamo di rivedere i processi di acquisto”.
Marchetti nell’interrogazione ha anche sottolineato come “Intercent-ER ha recentemente prolungato, per 2 anni e tramite trattativa privata, la fornitura di strumentazioni FGM per il monitoraggio ad un unico operatore, comprimendo le possibilità di scelta dei pazienti e dei clinici e limitando la concorrenzialità fra le imprese che operano nel settore”.
(Gianfranco Salvatori)


