Fermare una ulteriore diminuzione della qualità e della capillarità del servizio di pronto soccorso nel territorio regionale. È quanto chiede Simone Pelloni (Lega) che attraverso un’interrogazione a risposta immediata evidenzia come “il pronto soccorso sia diventato l’unico modo per accedere alle cure specialistiche dal momento ci sono ancora liste chiuse e sempre più cittadini non riescono, per motivi economici, a ricorrere alle visite in regime privatistico”.
“Il numero di accesi ai pronto soccorso -ha sottolineato il consigliere- è in aumento, con una percentuale molto più rilevante di codici diversi dal bianco. L’assessorato regionale competente ha dato indicazione alle Aziende sanitarie di ridurre la spesa sanitaria senza però concordare con le organizzazioni sindacali, con i comitati consultivi misti e anche con lo stesso personale in servizio. L’obiettivo è ripristinare il personale mancante degli ospedali maggiori recuperano personale dagli ospedali di prossimità e, di fatto, sostituendo il personale spostato con una maggiore integrazione con la medicina di continuità su tutto il territorio regionale. Vogliamo sapere se questa è la soluzione. Da anni il personale sanitario aspetta adeguati trattamenti salariali e premiali”.
Ha risposto l’assessore alla Sanità Raffaele Donini: “Il problema dell’emergenza urgenza è il primo problema a livello nazionale della sanità pubblica. Lo stesso ministro Schillaci ha annunciato un decreto per sostenere la figura del medico di emergenza urgenza che siamo pronti a integrare. Occorre una riorganizzazione complessiva della rete di emergenza urgenza continuando a mantenere performanti le tempistiche, riorganizzando la rete del 118, intercettando il 70% degli accessi ai pronto soccorso caratterizzati dalla bassa criticità, garantendo qualità di lavoro e della vita dei professionisti dell’emergenza. Stiamo organizzando un tavolo sul territorio per intercettare codici e bianchi e verdi: è una riforma che metteremo in cantiere nelle prossime settimane”.
Il consigliere si è detto non soddisfatto: “In attesa di una riforma c’è da aspettarsi che gli ospedali di prossimità potrebbero avere delle soluzioni non adeguate. In questa regione è aumentata la spesa per i dirigenti sanitari e il risultato è che non abbiamo soldi per ciò che è davvero importante”.
(Lucia Paci)