La giunta chiarisca quali sono i progetti della Regione per l’Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori “Dino Amadori” di Meldola e in che modo intenda tutelare una realtà tanto strategica in ambito sanitario. A chiederlo, con un’interrogazione, è il consigliere di Fratelli d’Italia, Luca Pestelli.
“L’Istituto ‘Dino Amadori’ di Meldola rappresenta una struttura di eccellenza per il territorio romagnolo e in generale per il sistema sanitario nel suo complesso”, precisa Pestelli, che, contestualmente, evidenzia la situazione relativa al bilancio previsionale dell’Irst, riportata nei giorni scorsi dalla stampa locale. Negli articoli di stampa, afferma Pestelli, si legge che “nonostante abbia curato migliaia di pazienti, all’Irst di Meldola sono mancati all’appello 3,2 milioni di euro, somme non riconosciute dall’Ausl Romagna in applicazione dell’accordo di fornitura”. Emerge inoltre, dal consuntivo del 2023, “che l’equilibrio è stato raggiunto grazie a un’eredità di oltre 2,3 milioni di euro, a donazioni private, all’utilizzo aggiuntivo del fondo del cinque per mille e a contributi di anni precedenti”.
Secondo Pestelli, dunque, “una struttura così strategica per la salute dei cittadini non può legare il proprio destino e la propria stabilità all’erogazione di fondi non strutturali”. Situazione alla luce della quale il consigliere chiede un intervento della giunta.
In aula la sottosegretaria Manuela Rontini ha ribadito “l’impegno della Regione per la valorizzazione dell’Irst di Meldola”. “Occorre ribadire quanto già sottolineato dall’Ausl Romagna, che, nel bilancio 2023, ha integralmente riconosciuto quanto previsto dagli accordi di fornitura – spiega -. Di concerto con i soci, l’Ausl ha attivamente contribuito al raggiungimento del pareggio. A testimonianza di questa collaborazione, ricordo che nel 2019 l’accordo di fornitura era di 39,6 milioni di euro, diventati 51,7 milioni nel 2023 e 58,3 nel 2024”. Nella consapevolezza del ruolo dell’Irst nell’assistenza sanitaria e nella ricerca scientifica in ambito oncologico “occorre avviare una fase 2 – chiarisce Rontini -. E cioè partire dal rafforzamento del rapporto con l’Università di Bologna, soprattutto per quanto riguarda oncoematologia, e con la stessa Ausl Romagna. E’ un impegno che assumiamo per i prossimi anni, per rendere l’Irst di Meldola sempre più efficiente e attrattivo”.
Il consigliere Pestelli si è detto non totalmente soddisfatto della risposta. “L’intervista rilasciata dal presidente della Regione sulla questione non centra il punto – conclude -. E anche oggi la risposta in aula è che gli accordi sono stati rispettati, ma la tutela della salute deve venire prima degli accordi di fornitura. L’Irst è centrale nel nostro sistema sanitario e la sua sostenibilità economica va garantita in maniera strutturale”.
(Brigida Miranda)
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