Sollecitare governo e Parlamento perché approvino, in tempi rapidi, la legge delega per assicurare il diritto di voto da parte degli elettori che, per motivi di studio, lavoro, cura, assistenza familiare, si trovano in un comune diverso da quello di iscrizione nelle liste elettorali, in occasione delle elezioni politiche e delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo a giugno.
A chiederlo, in un question time, è la consigliera Giulia Pigoni (Italia Viva) con un’interrogazione firmata anche dalla consigliera Nadia Rossi (Partito democratico). A risponderle è stato il sottosegretario alla presidenza della giunta, Davide Baruffi.
La mancanza di una norma, spiega Pigoni, ha effetti discriminatori perché chi per studio, lavoro, cura è in un Comune diverso da quello di residenza, dove votare, deve sostenere “i disagi organizzativi ed economici dei viaggi”. Il disegno di legge approvato dalla Camera il 4 luglio 2023 è passato al Senato. Il 7 febbraio è stata votata una risoluzione che afferma che potrebbero essere interessate anche le elezioni “regionali e quelle relative agli Enti Locali”. La consigliera conclude sostenendo che la proposta di legge delega prevede i decreti legislativi per la sua operatività ed “è quindi indispensabile che l’approvazione definitiva del disegno di Legge richiamato avvenga in tempi rapidi perché si possa pensare che la sua attuazione sia efficace anche in occasione delle prossime elezioni europee”.
Baruffi ha ricordato che “il termine per gli emendamenti al disegno di legge è scaduto ieri. Il ministro Piantedosi, a gennaio, ha detto che i tempi per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno i tempi sono ristretti. La giunta condivide gli obiettivi della legge delega e della risoluzione votata a febbraio e ne monitora l’iter. La nostra è una regione a mobilità e merita una risposta all’altezza. Il Parlamento dovrebbe fare presto e bene”.
Pigoni si è detta “soddisfatta. L’incapacità di governo e Parlamento lascia senza risposte 5 milioni persone che non possono tornare a casa per votare. Occorre muoverci in fretta. I partiti di maggioranza on parlano la stessa lingua”.
(Gianfranco Salvatori)