A che punto sono gli iter autorizzativi per gli impianti eolici previsti al largo di Rimini e Ravenna? Lo chiede Silvia Zamboni (Europa Verde) con un’interrogazione a risposta immediata, in cui, citando il recente rapporto di Legambiente sulle rinnovabili, ha ribadito che “i progetti di nuove fonti rinnovabili si arenano soprattutto a livello locale”.
“Secondo il rapporto -ha sottolineato la consigliera- anche l’Emilia-Romagna si classifica tra le regioni con meno eolico approvato nel 2022. Tra i casi più emblematici è citato il parco eolico di Rimini, con i suoi 330 Megawatt di energia rinnovabile, fermo in fase di Valutazione di impatto ambientale (Via). Il presidente di Legambiente Emilia-Romagna, Davide Ferraresi, ha invitato tutte amministrazioni locali a prendere ‘una posizione netta a sostegno delle rinnovabili’, alla luce anche degli ambiziosi obiettivi del Patto per il lavoro e il clima che prevedono il raggiungimento del 100% di produzione di energia da fonti rinnovabili al 2035”.
Zamboni ha infine ricordato che “il Piano triennale di attuazione del Piano energetico regionale, approvato a dicembre 2022, prevede ingenti risorse a favore dell’efficienza energetica nel settore pubblico e privato e della promozione delle fonti rinnovabili che, tra fondi privati ed effetto leva che producono, ammontano a circa 5,5 miliardi di euro”.
Ha risposto la vice presidente Irene Priolo: “Per gli impianti offshore l’autorizzazione è dei ministeri per la Transizione e ecologica e Infrastrutture pertanto sono di competenza esclusiva dello Stato. Per entrambi i progetti, che rientrano nel Piano integrato nazionale per l’energia e il clima, è stata avviata la Valutazione di impatto ambientale nella quale la Regione interviene esprimendo unicamente un parere. Per Rimini, il ministero competente ha comunicato la procedibilità ma si è in attesa che il proponente presenti le integrazioni chieste sulla base delle osservazioni della Regione. Per Ravenna, la Regione deve formulare un parere sentite le amministrazioni interessate: la durata massima del procedimento è di 150 giorni”.
La consigliera si è detta soddisfatta: “Nel caso di Rimini, in attesa delle integrazioni chieste sulla base delle osservazioni della Regione, mi riservo di verificare eventuali elementi ostativi. Nel caso di Ravenna apprendo con soddisfazione la conferma della procedibilità. Visto che col rigassificatore si è proceduto rapidamente è bene che sia lo stesso con le fonti rinnovabili”.
(Lucia Paci)