“E’ stata effettuata la Valutazione preliminare di Incidenza per gli interventi sul ‘Cavo Napoleonico’ e, in caso affermativo, quali risultati hanno fornito, compresa l’indicazione di misure di mitigazione e/o di compensazione volte a riequilibrare gli inevitabili scompensi che tali interventi comporteranno per habitat naturali e specie di fauna e flora presenti nel sito protetto? Sono previsti interventi compensativi?”.
Questo il quesito che Silvia Zamboni (Europa Verde) rivolge all’esecutivo regionale, ricordando come la zona interessata dai lavori, ricada all’interno del complesso sito protetto denominato “Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico” che è il più esteso della regione per quanto riguarda le componenti ripariali-golenali e racchiude “un ineludibile significato strategico per la tutela dell’importantissima ittiofauna che dall’Adriatico tende a risalire il Grande Fiume e a popolare le acque dolci della pianura più grande dell’Europa meridionale”. Zamboni ricorda che “nessuno mette in discussione la necessità di questi lavori, ma teniamo sempre presente che si sta operando all’interno di una zona con specie animali rare e di grande valore ecologico: bisogna impedire che quando ci sarà la stagione della migrazione non ci sia un numero sufficiente di alberi su cui gli uccelli possano nidificare”.
A Zamboni risponde l’Assessore all’Ambiente Irene Priolo che ricorda come “sono state fatte tutte le verifiche e le richieste del caso, dalle quali è emerso che il progetto dei lavori non ha effetti negativi sulla zona di Natura 2000 ed è stato prescritto il divieto di eliminare gli alberi esterni all’argine del canale”.
Le parole di Priolo fanno sì che Zamboni si dica soddisfatta della risposta della Giunta perché “mi servirà anche per rassicurare i gruppi ambientalisti del territorio che si erano rivolti a noi per avere spiegazioni e certezze sulla tutela dell’ambiente: è positivo che si sappia che si tratta di interventi compatibili con la tutela del territorio e dell’ambiente”.
(Luca Molinari)