“No a edificare nelle aree esondate”.
La richiesta, con un’interrogazione, arriva da Silvia Zamboni (Europa verde), che sollecita, in riferimento all’alluvione del 2023 in regione, misure specifiche rivolte alla sicurezza del territorio, compresa una moratoria per bloccare le richieste di edificazione nelle aree colpite.
La consigliera, citando Legambiente, sottolinea “l’importanza, come peraltro raccomandato anche dalla stessa commissione tecnico-scientifica che ha indagato sull’accaduto, di non rifarsi alla vecchia filosofia del dov’era com’era ma a quella del costruire meglio e nei luoghi opportuni”. Rispetto alla pianificazione territoriale vigente, Zamboni rileva, infatti, che nelle aree alluvionate “sono ancora possibili nuove urbanizzazioni”. Per questo, rimarca, “bisogna, come chiede Legambiente, bloccare l’autorizzazione per nuove costruzioni in attesa di una pianificazione aggiornata, come peraltro fatto in passato dalla Regione Liguria per situazioni analoghe”.
La risposta arriva dall’assessora regionale Barbara Lori: “La difesa del suolo rappresenta uno snodo chiave per lo sviluppo territoriale, stiamo, infatti, lavorando sul tema della sicurezza, per un piano speciale, condiviso con la struttura commissariale, con misure specifiche collegate al problema, l’obiettivo è quello di individuare i rischi potenziali, a livello urbanistico, nelle diverse aree e quindi prevedere le azioni conseguenti”.
Per la consigliera Zamboni bisogna fare presto, questo per tutelare, prima di tutto, la stessa popolazione.
(Cristian Casali)


